All’appello mancano 100 vigili del fuoco. «Carenza che supera la media nazionale»

I pompieri ci sono, ma solo sulla carta perché dopo l’assegnazione tornano nelle città d’origine per l’assistenza familiare

MESTRE. Sulla carta ci sono tutti o quasi. Ma poi, in sala operativa, alla guida delle autobotti o arrampicati sulla scala per spegnere un incendio o verificare la pericolosità di un cornicione pericolante ne mancano quasi cento. A voler essere precisi in servizio a Venezia dovrebbero esserci 700 vigili del fuoco ma, a conti fatti, ne mancano 97.

«Una carenza di organico che supera la media del corpo a livello nazionale, che già è sofferente», spiega il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Ennio Aquilino, «oggi a Venezia mancano 97 unità su 700, un numero importante perché vuol dire chiedere al personale grandi sacrifici per le sostituzioni e le ferie. Il problema c’è», sottolinea Ennio Aquilino, «se noi ci riferiamo alle medie europee scopriamo che i vigili del fuoco fanno miracoli: la media europea è di un vigile del fuoco ogni 350 abitanti mentre noi siamo oltre i mille, e qui a Venezia siamo oltre i 1200».

Insomma, «una situazione complicata che porta un aumento di lavoro e responsabilità, perché quando c’è un sovraccarico di lavoro è più facile la stanchezza o altri elementi che possono portare a infortuni».

Ieri, festa di Santa Barbara protettrice dei pompieri, con messa celebrata nella palestra della sede centrale dei vigili del fuoco lungo il Terraglio - cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali e delle forze dell’ordine - è stata l’occasione per fare il punto sulla questione del personale.

Anche perché, come osserva Aquilino, gli uomini sulla carta ci sarebbero anche, e pure giovani. Ma molti di loro dopo essere stati assegnati a Venezia sono tornati a casa, per i motivi più disparati come la legge 104 (che garantisce l’avvicinamento a casa per assistere un familiare che sta male) e l’ex articolo 42 che permette il trasferimento a casa per motivi familiari quando si ha un bambino fino ai 3 anni di età.

Provvedimenti giusti ma che - osservano dal comando dei vigili del fuoco - meriterebbero correttivi per evitare situazioni come quella di Venezia: dove sulla carta i pompieri ci sono, ma nella pratica di tutti i giorni no.

In questo contesto si capiscono meglio le frasi di Aquilino quando, al termine della messa, rivolto ai sui uomini, dice che «il vostro grande cuore e l’indiscutibile professionalità dovrebbe essere presa a modello per questo Paese». Altro nodo fondamentale per la città: il completamento delle rete anti-incendio del centro storico, oggi al 60%. «Mi voglio fidare delle parole del sindaco, a bilancio di sono circa 2 milioni di euro per proseguire la rete, ma la rete va assolutamente completata perché è fondamentale per il centro storico». —


 

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