Allagamenti: «Fatto il possibile»

Bibione. Il presidente di Lta acquedotto spiega perché serve un secondo bacino di raccolta delle acque 
DE POLO - DINO TOMMASELLA - BIBIONE - VIGNADUZZO ANDREA PRESIDENTE LTA LIVENZA TAGLIAMENTO ACQUE
DE POLO - DINO TOMMASELLA - BIBIONE - VIGNADUZZO ANDREA PRESIDENTE LTA LIVENZA TAGLIAMENTO ACQUE
BIBIONE. Dieci giorni fa c’è stata la grave emergenza allagamenti nel territorio di Bibione per due nubifragi abbattutisi il 10 e 12 settembre. «Un evento che potrebbe ripresentarsi in caso di piogge eccezionali». Lo dice Andrea Vignaduzzo, presidente di Lta, l’acquedotto interregionale tra Veneto e Friuli che ha operato proprio nei due giorni di eventi meteorici violenti. Per Vignaduzzo è assolutamente necessario procedere con la realizzazione del secondo bacino di raccolta delle acque, sul modello di quello realizzato proprio da Lta un paio di anni fa in via Orsa Maggiore. Senza questa infrastruttura l’acqua a Bibione avrebbe potuto raggiungere il metro d’altezza.


Presidente Vignaduzzo, a Bibione sono caduti oltre 400 millimetri di pioggia in 36 ore, quanti giorni è durata l’emergenza?


«Almeno quattro giorni tra gli allagamenti e il deflusso delle acque. Ovviamente quando finisce di piovere l’emergenza non si conclude se non dopo 48 ore circa».


Lta ha avuto un ruolo chiave in questi anni perché non si verificassero emergenze simili. Ma è stato fatto abbastanza?


«Il lavoro di due anni fa ha contribuito non poco a limitare l’impatto delle precipitazioni più violente».


Molti non hanno capito il motivo per cui Bibione si è allagata. Ci spiega, dal suo punto di vista, come si sono svolti i fatti?


«Lta ha il compito di garantire che il deflusso delle acque nelle fognature avvenga in modo regolare. Le acque piovane sono state veicolate attraverso le caditoie gestite da Asvo e sono poi sono convogliate nel bacino di raccolta di nostra costruzione di via Orsa Maggiore, e pompate nel canale Settimo, che scorre sotto terra. Il deflusso è proseguito verso via Nettuno e le acque sono arrivate nel depuratore che si trova vicino la sede della Bibione Spiaggia. L’acqua viene depurata e finisce infine nel canale. I volumi sono stati però esagerati. L’acqua in più è finita nei canali gestiti dal Consorzio di Bonifica».


Le fognature di Bibione sono nuove?


«No, ma hanno retto bene. Se non c’era il nostro bacino di raccolta in via Orsa Maggiore l’acqua raggiungeva il centro a Bibione un’altezza ancora maggiore».


Possiamo tranquillizzare residenti e commercianti sul fronte allagamenti?


«Prima occorre realizzare un nuovo bacino di raccolta delle acque. Esiste un progetto a buon punto, gestito da privati. Il nuovo bacino infatti rientra nella cosiddetta “lottizzazione Nettuno”. I lavori, da quello che ci risulta, verranno avviati tra settembre e ottobre. Noi lo speriamo vivamente, perché questo nuovo intervento è fondamentale per salvaguardare Bibione e tutto il suo centro».


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © La Nuova Venezia