All'aeroporto Marco Polo di Venezia mancano agenti: al Canova (chiuso) sono in 50

Da mesi i sindacati chiedono rinforzi ma la situazione non si sblocca Allo scalo di Treviso turni regolari anche se le attività sono sospese da marzo
Scattolin/Foto Agenzia Candussi/Aeroporto Marco Polo Venezia/Aumento controlli di sicurezza in seguito agli attentati a Bruxelles.
Scattolin/Foto Agenzia Candussi/Aeroporto Marco Polo Venezia/Aumento controlli di sicurezza in seguito agli attentati a Bruxelles.

VENEZIA.Manca personale alla Polizia di Frontiera in servizio all’aeroporto Marco Polo.

Da mesi i sindacati chiedono rinforzi ma a quanto pare la situazione non si sblocca. Paradossalmente all’aeroporto Canova di Treviso, chiuso dal 14 marzo e in previsione di rimanerci fino a ottobre, ci sono una cinquantina di agenti della Polizia di Frontiera, che restano in servizio anche se non c’è attività. Turni regolari, sicuramente smaltimento ferie ma per il resto non grandi impegni.

Ora Vincenzo Avallone, dirigente della IV Zona di Polizia di Frontiera di Udine da cui dipende gli uffici di Treviso e Venezia, cerca di portare al Marco Polo due ufficiali di pg. Naturalmente mandandoli in missione da Treviso a Tessera. Ma a quanto pare la sua è una “missione” assai complicata. Il confronto con le organizzazioni sindacali, attraverso il quale devono essere stabiliti questo tipo di spostamenti temporanei, a quanto pare è complicato. Forse perché si fa, per motivi di sicurezza sanitaria, con la piattaforma web zoom.

Per ora non ha cavato un ragno dal buco. La necessità è che i due uomini coprano il quadrante della giornata con i turni in cui sono divise le 24 ore lavorative. L’offerta della direzione è di pagare due ore di straordinario per ogni giornata lavorativa, l’indennità di missione, i pasti naturalmente e per raggiungere il Marco Polo dall’aeroporto Canova l’uomo dell’auto di servizio. E con autista, cioè con un sottoposto che porta e poi passa a prendere il collega ufficiale di pg a fine turno.

Ma i gangli del contratto e il ricordo di altre missioni, il riferimento è al 2017, ha fatto dire no, per ora, ai sindacati. C’è chi dice che non è prevista dal contratto un’ora di straordinaria prima dell’inizio turno e chi chiede se veramente al Marco Polo hanno necessità di avere rinforzi. Nella sostanza l’unica cosa che sono disposti a concedere è che il turno inizi e termini a Treviso. Cioè bisogna mettere in conto che il poliziotto aggregato a Venezia lavora quattro sulle sei previste. Le altre due le passa in viaggio.

Per il momento la situazione è di stallo. Tra le altre cose quest’anno non sono arrivati i rinforzi estivi come avveniva gli anni scorsi. Questo perché non è stato possibile completare i corsi di formazione per l’emergenza da Covid. Tutti gli uffici sono in difficoltà, tranne appunto l’aeroporto di Treviso.

Pagano soprattutto quelli che si occupano del controllo del territorio lungo il litorale, in centro città per non parlare dei confini con Slovenia e Austria dove si sta vivendo l’emergenza dell’arrivo di migranti attraverso la rotta balcanica. E dove la polizia deve garantire turni estenuanti per un minimo di controllo. Da noi la “movida” di Jesolo, del centro storico a Venezia, ma lo stesso centro di Treviso stanno mettendo a dura prova gli uffici che devono garantire i servizi di ordine pubblico, ma anche i turni delle stesse volanti. 


 

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