Alla ricerca dell’auto pirata «Mio figlio sta ancora male»

Parla il padre del ragazzino disabile, investito sulle strisce e lasciato a terra «Le sue condizioni sono gravi. Non ho un lavoro, la mia famiglia è distrutta»
COLUCCI -DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P.- BAJRAKTARI LEO CON IL PAPA' ENVER (BIMBO DELL'INCIDENTE)
COLUCCI -DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P.- BAJRAKTARI LEO CON IL PAPA' ENVER (BIMBO DELL'INCIDENTE)

«Aiutatemi a trovare l’auto che ha investito mio figlio». È tornato a San Donà, ancora ricoverato in ospedale, il ragazzo di 14 anni investito da un’auto pirata, all’incrocio di via Bortolazzi. Le sue condizioni sono ancora molto gravi, anche perché il giovane è affetto da disabilità e questo incidente ha causato ulteriori complicazioni al suo stato di salute. Ora il padre, il serbo Enver Barjkatari, residente da anni a San Donà, chiede aiuto alla comunità perché qualcuno si faccia avanti e aiuti la polizia locale a trovare l’automobilista. Tre settimane fa, dopo aver travolto il giovane sul passaggio pedonale, chi era al volante non si è fermato.

L’unico indizio è che si tratta di una Opel Zafira di colore scuro, probabilmente nera, intravista in retromarcia lungo una strada a senso unico, imboccata per errore. Gli agenti hanno individuato l’altra auto pirata che pochi giorni dopo aveva investito un’anziana in via XIII Martiri, intestata a un anziano di Musile. Questa di via Bortolazzi non si riesce a rintracciare, anche se le ricerche continuano. Barjkatari ha tre figli, uno dei quali disabile e ora in ospedale a causa dell’incidente. Non ha più un lavoro e fatica ad arrivare a fine mese.

«Chiedo aiuto per mio figlio», ha implorato l’uomo, «non trovare il colpevole è un ulteriore problema per la nostra famiglia, già distrutta. Non ho un lavoro, i figli sono giovani e siamo soli ad affrontare quest’avversità. Il mio ragazzo è all’ospedale con un grave trauma cranico. Da Treviso è stato trasferito da poco a San Donà. Le sue condizioni sono gravi e non sappiamo ancor ancora accadrà. Avrà bisogno di tante cure e attenzioni. Chi avesse visto l’auto mi chiami al 3478011041. Se qualcuno ci volesse aiutare anche con poco abbiamo un conto corrente alla Banca Carige, (Iban IT59J0343136284000000158880). Siamo grati a chi ci darà una mano perché al momento non sappiamo più cosa fare».

Il padre ha parlato anche con il sindaco, Andrea Cereser, informato dell’accaduto. In poche settimane sono state segnalate queste due auto pirata a San Donà. Domenica scorsa c’è stato un altro caso a Jesolo lido, già risolto dalla polizia locale, che ha rintracciato l’automobilista attraverso le telecamere di videosorveglianza e altre testimonianze.

Una caccia aperta che si spera dia i frutti per risalire al colpevole e poter dare così il giusto indennizzo per il grave infortunio capitato al ragazzino.

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