Alla Pam il primato dei prezzi più bassi

“Altroconsumo” incorona il supermercato di Corso del Popolo. Ai veneziani la spesa costa ogni anno 6.254 euro

MESTRE. Andiamo alla Pam di Corso del Popolo, prendiamo un carrello della spesa e riempiamolo con alimentari freschi e confezionati e con prodotti per l’igiene personale e per la casa. Poi rechiamoci al’Eurospar di via Miranese a Chirignago e acquistiamo la stessa identica merce, sia a livello di quantità che a livello di marca. Risultato? Alla Pam il nostro scontrino sarà inferiore del 12% rispetto a quello dell’Eurospar, non proprio “bruscolini” considerando che la spesa media annua a Venezia nel 2015 è di 6.254 euro. Insomma, è la Pam del Corso, quest’anno, la regina del risparmio in provincia secondo la consueta indagine della rivista Altroconsumo che ha monitorato in Italia 1.083.983 prezzi su 105 categorie di prodotti in 885 punti vendita visitati distribuiti su 68 città. Dietro, distanziato di un solo euro, Emisfero di Scorzè.

Risultati. Secondo Altroconsumo quest’anno le famiglie veneziane sborseranno per la spesa negli iper e nei supermercati una media di 6.254 euro l’anno, 521 euro al mese. Rispetto all’anno passato, il carrello è leggermente più caro, circa 3 euro in più ogni trenta giorni (+0,56%). In linea di massima possiamo consolarci guardando all’Italia, dato che la nostra provincia è 17esima (su 68) a livello di spesa più economica. Ma negli altri territori veneti fra quelli monitorati, si spende meno, con Verona (5.999 euro) in testa a tutte le città italiane.

Mappa della convenienza. Come dimostra ogni anno l’indagine, all’interno di uno stesso territorio ci sono tutti i margini per risparmiare scegliendo il supermercato più conveniente. La classifica vede in testa quest’anno la Pam di Corso del Popolo che senza dubbio ha dovuto adottare strategie promozionali rinnovate dopo l’avvento dell’Interspar di via Torino. Un’identica spesa da 100 euro alla Pam, costa un euro in più all’Emisfero di Scorzè, tre euro in più all’Ipercoop di San Donà, all’Auchan di Mestre, alla Coop di Marghera e alla Carrefour di Portogruaro, quattro euro al Famila di rione Pertini (Mestre) e al Panorama di via Orsato. Poi via via si sale, fino appunto ai dodici euro di differenza rispetto all’Eurospar di via Miranese. In un anno la stessa spesa può costare alla Pam 750 euro in meno rispetto a Eurospar. Dai giochi esce il Billa, che se n’è andato dall’Italia ma che è spesso risultato fra i supermercati più cari fra quelli rilevati nell’indagine.

Stagnazione. L’inchiesta di Altroconsumo conferma anche i recenti dati diffusi dall’ufficio statistiche del Comune di Venezia, il quale anche per luglio ma in generale per tutta la prima parte del 2015, conferma che i prezzi al consumo sono sostanzialmente rimasti sostanzialmente invariati da un anno all’altro, anche se si registra un lieve aumento che fa presagire la ripresa dell’inflazione, espressione di vitalità economica. Resta il fatto che il carrello dell spesa incide quasi sempre in modo pesante sul reddito delle famiglie veneziane.

Veneto low cost. Guardando all’Italia, in generale con una media di spesa di 6.128 euro (510 euro al mese), il Veneto è la seconda regione (dopo la Toscana) in fatto di carrello più “economico”, seguita da Piemonte (6.240 euro), Puglia (6,282), Umbria (6.291) e Liguria (6.298). Va male in grandi regioni come Lazio, Sicilia, Sardegna ed Emilia Romagna, ma anche in alcune più piccole come Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata e Valle d’Aosta (6.636 euro, 553 euro al mese), maglia nera in assoluto. In generale il Sud, dove c’è meno concorrenza tra punti vendita, non sembra messo bene, con la sola Puglia in verde. Per saperne di più www.altroconsumo.it.

Il metodo.Il metodo della ricerca utilizzato da Altroconsumo è ormai consolidato. In primo luogo l’associazione ha analizzato un carrello virtuale riempito con i prodotti che gli italiani conoscono soprattutto tramite la pubblicità, cioè quelli di marca delle aziende leader di mercato. Anche nel veneziano questa merce continua ad avere molto appeal, dato che compone il 43% dello scontrino. L’altro carrello preso in considerazione è a marchio commerciale, cioè quello composto da articoli con l’insegna del punto vendita (Coop, Carrefour, Esselunga ecc.). Questi prodotti sono considerati di buona qualità e costano anche un terzo rispetto a quelli griffati, infatti rappresentano il 46% della spesa dei consumatori veneziani. L’ultimo monitoraggio prende in esame i prodotti discount, quelli più economici, che ammontano a un considerevole 11% della spesa totale. Dall’inchiesta di Altroconsumo, poi, emerge nitida la validità dell’adagio “città che vai prezzi che trovi”, tanto che per prodotti identici ci possono essere differenze superiori al 100% a seconda del territorio in cui ci troviamo. Così, per esempio, l’acqua gasata Sant’Anna che a Cuneo costa 20 centesimi, a Napoli , invece, è venduta a 55 centesimi; gli spaghetti Barilla all’Ipercoop di Bergamo costano 50 centesimi, contro gli 89 cent della Pam di Bergamo.

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