Alla guida ubriaco, dà la colpa all’amica

Jesolo. Il giovane aveva provocato un incidente, è stato condannato a dieci mesi per calunnia

JESOLO. C’era stato un incidente il 16 giugno di due anni fa a Jesolo, una Fiat Punto con due giovani a bordo aveva investito una ciclista, che era caduta ed era stata ricoverata all’ospedale con 40 giorni di prognosi. I due, però, avevano cercato di scaricare la colpa su un’amica, che neppure era in macchina con loro, la donna, però si era rifiutata di prendersi la responsabilità e, alla fine, uno di loro aveva dovuto ammettere che era lui alla guida dell’utilitaria che aveva investito la ciclista.

Ieri, davanti al giudice veneziano Barbara Lancieri si sono presentati i due imputati, il vicentino Oscar Frigo, 40 anni di Marostica, e Denis Michielin, 29 anni di Riese Pio X. Il difensore del primo ha scelto il processo e ieri il magistrato veneziano lo ha rinviato a giudizio: dovrà rispondere di favoreggiamento e di calunnia, mentre il secondo, il cui difensore ha scelto il rito abbreviato, è stato condannato a dieci mesi di reclusione (pena sospesa grazie alla condizionale) per aver guidato in stato di ebbrezza, per omissione di soccorso e per calunnia.

L’automobile era di Frigo, ma a guidarla era Michielin il quale, stando alle misurazioni compiute dai vigili urbani di Jesolo con l’etilometro, aveva un tasso alcolico superiore a quello previsto per condurre un automezzo e, probabilmente, proprio perché sapeva che l’avrebbero scoperto, immediatamente dopo l’incidente, si era allontanato dal luogo dell’impatto, lasciando sul posto Frigo. Inizialmente, quest’ultimo aveva spiegato ai vigili urbani che nel momento dell’incidente a guidare la sua Fiat Punto era una ragazza di Jesolo che aveva conosciuto quella sera e di cui non sapeva il nome. Più volte aveva insistito su questa versione, quando poi gli era arrivato una sms sul cellulare dell’amico Denis, il quale gli spiegava che poteva raccontare che l’auto la guidava l’amica Eleonora M., che nulla invece aveva a che fare con l’incidente visto che neppure si trovava in macchina con loro. La giovane, messa a conoscenza dallo stesso Michielin dell’intenzione dei due lo aveva invitato a salire in macchina con lei e a recarsi sul luogo dell’incidente dove erano ancora presenti sia i vigili urbani, che stavano raccogliendo i dati delle persone coinvolte, sia Frigo. Si invito della giovane, alla fine Michielin aveva ammesso davanti agli appartenenti alla Polizia municipale che l’auto la guidava lui. Così, veniva sottoposto alla prova dell’etilometro.

Giorgio Cecchetti

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia