Alla galleria “Forme d’arte” furto di quadri e sculture
Non hanno rubato un Picasso, ma non si sono neppure accontentati del solito bottino in denaro liquido. I ladri in questione hanno rubato alla galleria Forme d’Arte in Salizada San Samuele opere per un valore totale di 13 mila euro, la notte tra mercoledì e giovedì. Una somma non da poco per il gruppo di proprietari che da otto anni gestisce con i propri fondi lo spazio espositivo e che, in seguito al furto, ha deciso definitivamente di cedere l’attività.
«Per noi è stato un duro colpo – ha affermato uno dei proprietari, Giovanni Lenti – e ci ha messo in ginocchio. Eravamo in crisi da molto tempo e ci siamo rimasti davvero male. Non abbiamo proprio idea del perché siano entrati proprio da noi. La polizia ci ha chiesto se eravamo in cattivi rapporti con qualcuno, ma non abbiamo mai litigato con nessuno».
A quanto sembra dalla ricostruzione dei fatti i ladri hanno prima cercato di aprire la porta di ingresso, ma non riuscendoci hanno pensato a un’altra soluzione, la finestra. Hanno quindi tolto la struttura in legno senza rompere il vetro e si sono assicurati di non lasciare nessuna traccia, usando probabilmente i guanti.
La mattina dopo uno dei soci, Alfonso Mazzeo, si è recato ad aprire la galleria alle dodici, accorgendosi del danno. Dopo aver chiamato la polizia e denunciato il furto, Mazzeo ha avvertito i soci Giorgio Russi, Bruna Carnio, Giovanni Lenti e il più giovane, l’artista Gianfranco La Rosa.
Il gruppo di soci è originario di Treviso. Russi è stato preside del Liceo Artistico di Treviso e gli altri sono professori dell'Artistico in pensione che, una volta finito di insegnare, hanno deciso di dedicarsi a tempo pieno alla loro attività preferita, chi con la terracotta e la ceramica come Lenti, chi con le sculture in bronzo come Russi e Mazzeo.
La Rosa è l’unico che non ha mai insegnato, ma ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia e, successivamente, ha cercato di guadagnarsi da vivere con le sue opere. Le vedute rubate sono proprio le sue. Inoltre i ladri hanno rubato sculture in bronzo e terracotta di Russi, una maternità di Mazzeo e rotto un paio di terracotte di Lenti.
«Il furto delle opere è stato mirato – prosegue Lenti – In questi anni abbiamo tenuto aperto ma come volontariato e per passione, invitando anche altre artisti. Adesso non è più possibile. Non bastava la crisi a farci decidere di chiudere, qualcuno ci ha proprio rubato il lavoro».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia