Alla festa in piazza per Brugnaro anche Mara Venier

Bagno di folla nel salotto mestrino per brindare alla vittoria, il neo sindaco come una star: «Non sono sorpreso, la gente va ascoltata e capita. Ora via subito con i progetti»
Brugnaro con Mara Venier in piazza Ferretto (foto Agenzia Candussi)
Brugnaro con Mara Venier in piazza Ferretto (foto Agenzia Candussi)

MESTRE. Si è materializzato in piazza Ferretto alle 19.40, mentre in migliaia (neanche alla vigilia di Natale negli ultimi anni c’era tanta gente in centro) lo aspettavano bevendo spritz e prosecco. Ogni tanto si spargeva la voce «è arrivato è arrivato, è là, è qua», come una star. Nessun palco ad attendere Luigi Brugnaro, nessun microfono, perché i protagonisti ieri sera erano i cittadini, quelli che l’hanno votato e fatto vincere. La festa era tutta per loro, così come il brindisi, offerto dal nuovo sindaco di Venezia.

I locali della piazza, da Bido a Goppion passando per il bar Sport, hanno messo fuori un banchetto, ciascuno con quello che riteneva più accattivante. E non c’erano solo i locali del “salotto mestrino”, ma anche Napa, “Casa Fortuna”, tutta la zona attorno. Il patron della Reyer è spuntato dal fondo della piazza: attorno a lui si è accalcato un nugolo di persone che volevano festeggiarlo, baciarlo, stringergli la mano. Cori, occhiali fucsia, bandiere che sventolavano.

Brugnaro ha attraversato tutta la piazza salutando, chiacchierando, fermandosi a raccogliere lettere, un paio di petizioni, qualche regalo (come la signora che gli ha donato bandiere, album e cimeli della Reyer di trent’anni fa) e bevendo di tanto in tanto un bicchiere al volo. Selfie? Ne avrà fatti a migliaia, a giudicare da quanti ne sono spuntati sul web. Seduti da Bido due turisti incuriositi. Alla fine della piazza, dove lo attendevano le bruschette con il baccalà del bar da Ettore di via Palazzo, è arrivato dopo le 21, tanto ci ha messo a salutare uno per uno gli elettori. C’era persino Mara Venier. E in fila per una stretta di mano e un bacio sulla guancia anche l’ex assessore Anna Maria Miraglia.

Sorpreso dalla folla? «Se si punta sulla gente non si sbaglia mai», ha esordito Brugnaro, «Non sono sorpreso, la gente basta motivarla, è la cosa più bella che ci sia, bisogna partire dai cittadini per far rivivere la città e soprattutto lavorare per dare lavoro e ripartire da lì». Sui progetti: «Servono i contenuti. Qui c’è una emeroteca che nessuno sa cosa farci, raccoglieremo le idee, i progetti, chiederemo alla gente e poi faremo un bando di gara».

Brugnaro torna sul problema profughi, partendo dal lavoro e dalla necessità di provvedere a chi lo sta perdendo. «Può essere che l’Africa stia tutta in Italia?» si chiede. Una parola, a margine, sulla comunità musulmana che ieri ha iniziato il Ramadan e che torna a chiedere un luogo di culto: «Di quale comunità parliamo? Della stessa che ha scritto una lettera invitando a votare Casson? Dobbiamo rispettare la volontà popolare, chi ci ha dato il mandato. Faremo le valutazioni del caso, ci verranno a dire cosa pensano, sentiremo tutti, anche la Chiesa e poi discuteremo. Devono però riconoscere che noi siamo l’autorità».

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