Alfano: "Un piano speciale di sicurezza fatto su misura per per Venezia"

In arrivo 105 agenti, tre gli obiettivi: controlli anti terrorismo, commercio abusivo, lotta al degrado. la soddisfazione del sindaco Brugnaro
Il ministro Angelino Alfano e il prefetto Domenico Cuttaia
Il ministro Angelino Alfano e il prefetto Domenico Cuttaia

VENEZIA. "Venezia e il Veneto rappresentano una priorità nazionale per la sicurezza". Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano presentando il Progetto Venezia Sicura, fatto "su misura" della città, perché - ha spiegato il ministro, annunciando l'arrivo in laguna di 105 nuovi agenti -  "Venezia ha una sua identità morfologica che necessità di un piano di sicurezza specifica come un abito sartoriale".

Il ministro ha presentato nei dettagli il progetto al termine di un vertice a Ca' Corner con i prefetti delle sette province venete, le forze dell’ordine, il Procuratore della Repubblica di Venezia, il Procuratore generale della Corte d’Appello e il procuratore distrettuale Antimafia.

"Il Progetto Venezia Sicura", ha spiegato il ministro,  "si articola in tre capitoli. Il primo riguarda il controllo del territorio, il secondo il contrasto all’abusivismo commerciale e contraffazione e il terzo, la sicurezza urbana e le attività anti-degrado", spiegando come gli uomini in più a presidio della città saranno 105, con particolare attenzione agli obiettivi sensibili, artistici e religiosi. "In alcuni casi sono militari dell’esercito: 30 in più operanti nel progetto strade sicure. Inoltre ciascun corpo di polizia metterà a disposizione sette equipaggi di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, più dieci agenti della Polfer a controllo delle stazioni ferroviarie. Ci saranno anche militari a presidio delle frontiere», ha detto ancora. «Al di là del numero - ha poi concluso Alfano - si tratta di agenti ad alta specializzazione".

Il sindaco Brugnaro, il ministro Alfano e il prefetto Cuttaia alla presentazione del Piano Sicurezza
Il sindaco Brugnaro, il ministro Alfano e il prefetto Cuttaia alla presentazione del Piano Sicurezza

Il ministro dell’Interno - che in mattinata ha inaugurato la nuova sede del commissariato di Jesolo -  ha anche fatto anche il punto sulla situazione dell’ordine pubblico nella Regione. «Nel Veneto sono diminuiti i reati nel 2015 del 12,6 per cento, mentre i furti sono calati del 14 per cento, cioè in misura superiore alla media nazionale»,

Il ministro Alfano inaugura la nuova sede del commissariato
Il ministro Alfano inaugura il nuovo commissariato di Jesolo

"Diciamo grazie al ministro Alfano e al governo tutto perché, come speravo, il messaggio che abbiamo lanciato è passato», il commento del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, "adesso non siamo più di fronte solo a promesse, ma a fatti concreti: gli uomini in più che ci sono stati affidati, che sono tanta roba, e che domani sceglieremo come collocare, localizzandoli anche tra Mestre e Marghera. Stiamo pulendo la città con i numeri e il segnale è chiaro: a Venezia non conviene più venire a delinquere. Vorremmo - ha proseguito - che la legalità costituisse la base per il rilancio anche della nostra manifattura e del made in Italy, perché riteniamo che il rilancio del Paese parta dalla sicurezza e quindi ci auguriamo di insistere anche nei prossimi anni».

Siti religiosi saranno più controllati (qui in occasione dei funerali di Valeria Solesin)
Siti religiosi saranno più controllati (qui in occasione dei funerali di Valeria Solesin)

«Con il Capo della Polizia", ha concluso il sindaco, "abbiamo ottenuto dal governo anche la possibilità di fare operazioni localizzate in giornata, con la disponibilità di ulteriori forze di polizia per queste singole operazion. Si tratta di 'operazioni ad alto impatto'. Credo che sia un importante rafforzamento - ha proseguito Brugnaro - in zone come parco della Bissuola, il Piraghetto, nelle aree periferiche di Mestre, ma anche nei comuni circostanti. Avere a disposizione 100-150 persone per fare con un pò di preventiva pulizia totale, tramite il Prefetto, ma su iniziativa del sindaco, credo che sia roba grossa. Voglio che la gente che lavora sappia che c'è uno Stato, un Governo e c'è anche una sinergia tra noi. Certo ci vuole pazienza, perché i risultati non si potranno raggiungere in due giorni. Ma vedremo anche quali norme giuridiche minime ci consentano di tenere in galera, almeno per un giorno, le persone colte in flagranza di reato. Perché l'idea di principio deve essere quella che chi delinque deve pagare e non può uscire dalla caserma addirittura prima dei carabinieri. Noi siamo uno Stato di diritto e il Paese è forte quando risponde a chi delinque con la serenità delle persone che lavorano. Per questo, diciamo grazie al Ministro".

 

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