Alessio Boscolo, prove di coalizione
MARTELLAGO. Dopo gli abboccamenti dei giorni scorsi, gli inviti a fare quella telefonata che ti allunga la vita, come citava un vecchio famoso spot, oggi Alessio Boscolo (Unione Civica) vedrà Andrea Saccarola (Lega, Forza Italia, Progetto Futuro e Saccarola Sindaco) e Monica Barbiero (Pd, Impegno Comune e Il Faro), che tra dieci giorni si sfideranno nel ballottaggio. Non semplici incontri di cortesia ma l’inizio di un percorso che potrebbe portare, o meno, a un accordo. Il tempo stringe, per il fine settimana si dovranno ufficializzare eventuali alleanze ed è indubbio che Boscolo, reduce dal 16,83% di domenica, sappia di avere in mano quelle carte in grado di fare la differenza; dovesse accordarsi con Saccarola (40,83%), si ricompatterebbe l’intera area del centrodestra dopo la divisione d’inizio primavera e la vittoria il 24 giugno sarebbe pressoché certa. Viceversa, arrivasse la corsa assieme alla Barbiero, la sua riconferma sarebbe più di un’ipotesi.
Insomma, si capisce come Unione Civica sia l’ago della bilancia, che lo diverrebbe anche in assenza di apparentamenti ufficiali; se ci fosse l’invito ad esprimersi “secondo coscienza”, si capisce come non solo il voto sarebbe decisivo ma pure l’astensione. A quel punto, Saccarola e Barbiero dovranno essere bravi non solo a riportare dietro alla cabina i fedelissimi ma pure gli scettici di domenica scorsa e convincere qualcuno degli altri schieramenti. Boscolo e compagnia non solo ascolteranno le intenzioni dei due ma faranno le proprie proposte, con temi precisi del programma presentato negli ultimi mesi da inserire nel patto da qui al 2023. Dopo tutto, senza accordi Unione Civica avrà comunque due rappresentanti in parlamentino per il quinquennio, dovesse riuscire a strappare qualcosa in più, avrebbe un numero maggiore di componenti in aula.
Dunque poche ore e sapremo, dalla riunione di oggi si deciderà una buona fetta del ballottaggio. Ma se Saccarola e Boscolo stanno cercando di allargare il proprio consenso, nel Movimento 5 Stelle, il grande escluso da questa tornata dopo la mancata presentazione della lista il 12 maggio, continua la polemica. Quello che sarebbe dovuto essere il candidato sindaco, Davide Da Ronche, torna a parlare e in merito a chi lo accusa di non avere titolo per rappresentare il simbolo, fa chiarezza: «Metto a disposizione di chiunque abbia dei dubbi il documento, firmato davanti al notaio, dal neoministro al Lavoro Luigi Di Maio».
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