Alessandro, un sorriso spento ad appena cinque anni

Mirano in lacrime per la tragedia del bimbo colpito da leucemia. Inutile il trapianto di midollo datogli dal fratellino

MIRANO. Cinque anni per assaggiare la vita, poi la terribile malattia e l’addio così prematuro. Il piccolo Alessandro avrebbe dovuto compiere sei anni tra un paio di mesi, il suo sorriso però si è spento per sempre lo scorso fine settimana, dopo una lunga malattia.

Lo aveva colpito in primavera una dura forma di leucemia, di quelle che non ti lasciano scampo. Nonostante le cure in un centro specializzato di Padova, nonostante la vicinanza e l’amore sconfinato dei genitori e dei parenti, una crisi improvvisa lo ha strappato alla vita e all’affetto dei suoi cari.

Il piccolo ha provato a lottare, con la forza di chi vuole crescere e conoscere il mondo. A ridare speranza alla famiglia era stato anche il fratellino più piccolo, grazie al quale si era potuto tentare un trapianto di midollo. Trapianto eseguito alla perfezione: prima le analisi della compatibilità, poi il prelievo, intanto il trattamento per ridurre i globuli bianchi, poi l’immissione del nuovo midollo osseo. Un lungo calvario.

Ma non è bastato. Alessandro si è addormentato per sempre, in silenzio, nell’abbraccio caldo dei suoi genitori. Il piccolo viveva insieme a mamma e papà, entrambi giovani, che per seguirlo in questo calvario avevano anche lasciato il lavoro.

Un cammino pieno di ostacoli, ma costellato di amore, che la famiglia ha voluto tenere riservato fino all’ultimo. Attorno a loro si è formato in questi mesi un grande abbraccio protettivo verso l’esterno, per rispettare tutti i voleri della famiglia così profondamente provata dal dolore.

Il commiato del piccolo Alessandro (di cui omettiamo il cognome per garantire la privacy del fratellino) si è svolto ieri in forma strettamente privata. Nessun annuncio, nessun epitaffio. Solo il passaparola ha reso noto il dramma in paese.

Alessandro se n’è andato in silenzio e, dicono alcuni conoscenti, serenamente, senza quasi accorgersi di nulla. I genitori si sono stretti ora attorno al piccolo fratellino, di soli tre anni: adesso potranno dedicarsi a lui, nel ricordo perenne del suo tentativo estremo e generoso, anche se ancora inconsapevole, di salvare la vita al fratello maggiore che avrebbe tanto voluto giocare con lui.

A Mirano la tragedia si è consumata nella tranquillità e nella pace delle mura domestiche, come voleva la famiglia, dando un segnale forte di come sia ancora possibile rielaborare nel privato un dolore immenso come quello della perdita di un figlio piccolo. La notizia, filtrata solo qualche giorno dopo, si è sparsa in città solamente martedì, lasciando dolore e sgomento soprattutto nel piccolo centro dove Alessandro abitava con la famiglia e giocava con gli altri bambini del quartiere. Dopo l’addio riservato al piccolo angelo, la famiglia si è stretta in un doloroso riserbo. A colmare il vuoto lasciato dal sorriso e dagli splendidi occhi di Alessandro rimane ora quel grande commovente dono fatto dal piccolo fratellino al compagno di giochi malato che ora non c’è più.

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