Alessandro e il suo abaco giapponese. Adesso è campione italiano di calcolo

Un ragazzino di 12 anni di Mestre sta stupendo tutti con la sua capacità di calcolo mentale. Ma per lui è solamente una questione di divertimento
Alessandro Lachin con il suo "soroban", l'abaco giapponese, e durante una prova di calcolo mentale
Alessandro Lachin con il suo "soroban", l'abaco giapponese, e durante una prova di calcolo mentale

MESTRE. Quando è entrato insieme alla mamma e al papà nell’aula magna dell’istituto Malignani di Udine, sede dei campionati italiani di calcolo mentale, Alessandro Lachin è stato riconosciuto all’istante da tutti. Merito del suo trionfo di fine gennaio a Super Brain, su Rai Uno. Ma lui, in prima media alla scuola Santa Caterina a Mestre, non si è scomposto.

Ha abbozzato un sorriso, poi sotto con i numeri. E infatti, il giovane talento continua a stupire: Alessandro, sabato sera, si è laureato per il secondo anno consecutivo campione italiano di calcolo mentale nella categoria under 14.

Un vero successo, con un risultato di 700 punti (oltre 200 in più rispetto al secondo classificato) in linea con i primi classificati della categoria under 18. Ormai, ai successi comincia a farci il callo. È contento, dice, ma non si monta la testa. La sua è pura passione, competizione e rivalità non lo sfiorano.

Rispetto all’edizione 2018 a Cervia, le cento domande di quest’anno erano uguali per tutti: addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni intere, divisioni intere, quattro operazioni, potenze, prossima potenza, radici, fattorizzazione, quattro operazioni con frazioni, massimo comune divisore, minimo comune multiplo, tempo, espressioni, conversione base e calcolo delle probabilità con carte e dadi.

Al termine delle due ore, è stata stilata una classifica tra i migliori under 14 e under 18 (in tutto, 140 sfidanti da tutt’Italia). In pochi, forse nessuno, può però vantare la sua tecnica speciale. “Soroban”, questo è il nome dell’abaco giapponese che pian piano va diffondendosi in Italia per gli appassionati. Ad insegnargliela è stata la madre, Izumi Nakajima.

Fin da piccolo Alessandro si è trovato a maneggiare un abaco speciale. Da 6 anni a questa parte, finiti i compiti di scuola, ci si applica intensamente. Anche per due, tre ore al giorno. Esercizio abbinato a talento, così riesce a fare calcoli complessi alla velocità della luce. Parliamo di moltiplicazioni anche a quattro o cinque cifre: chiude gli occhi, muove impercettibilmente le dita come a mimare il suo abaco ben impresso nella mente ed ecco che il risultato arriva. Diventa un asso, tanto da lasciare a bocca aperta insegnanti e giurie televisive. Per lui, però, il soroban è fondamentalmente un gioco. E con questo spirito partecipa alle gare nazionali.

«Anche la matematica – dice Roberto Lachin, padre di Alessandro - può essere un metodo per divertirsi, ed è questo che interessa ad Alessandro. Non c’erano premi in palio, c’è solo la voglia di cimentarsi nelle proprie passioni con leggerezza».

Una passione condivisa da tanti altri ragazzi e ragazze che, come lui, si sono ritrovati insieme a Udine. «E proprio la possibilità di confrontarsi con i suoi coetanei ai campionati nazionali, condividere opinioni ed esperienze – conclude - ha reso felice Alessandro». —

Eugenio Pendolini


 

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