Alessandro, 11 anni il piccolo Einstein del calcolo mentale

Frequenta la quinta elementare, ma ai campionati italiani si è classificato undicesimo gareggiando contro i liceali

Alessandro è sempre stato attratto dai numeri. Ha un debole, fin da piccolissimo, per ogni segno che racchiude una cifra. Che fossero le ore dell’orologio o la temperatura nel termostato, poco importa: è un numero, tanto basta. Così dalle prime partire a scacchi, il passo verso la matematica è breve. Alessandro si diverte, anzi ci si appassiona. Vive la matematica come un può viverla un bambino di undici anni. È un gioco, gli piace esercitarsi, essere il più bravo e se perde si arrabbia. E allora, perché no, prova con le gare di calcolo mentale. I numeri, in effetti, gli danno ragione.

Lo scorso 6 maggio, a Cervia, Alessandro Lachin, quinta elementare alla scuola San Gioacchino di Mestre, partecipa alla finale e arriva undicesimo nella gara nazionale. No, non nella categoria delle scuole elementari e nemmeno tra i ragazzi delle medie. È uno dei 40 finalisti della gara riservata alle scuole superiori. Un talento nato, raccontano i genitori Roberto Lachin e Izumi Nakajima. La mamma di Alessandro è del Giappone. Ed è lì che, durante una vacanza, il piccolo si imbatte in un abaco magico. Si chiama “soroban”, e fin dal primo tocco nasce qualcosa. »Fin da subito abbiamo visto una luce nei suoi occhi» racconta il papà «gli piaceva tantissimo toccare, con le sue piccole mani, i numeri dell’abaco».

Tornati in Italia, comincia a studiarlo insieme alla mamma. D’estate, anche qualche corso in Giappone di “soroban”. Da 6 anni a questa parte, finiti i compiti di scuola, Alessandro ci si applica intensamente. Anche per due, tre ore al giorno. Esercizio abbinato a talento, così riesce a fare calcoli complessi alla velocità della luce. Parliamo di moltiplicazioni anche a quattro o cinque cifre. A settembre 2017, la famiglia Lachin scopre l’esistenza di gare di calcolo mentale. Sono organizzate dall’associazione Kangourou. Ci sono solo tre categorie: medie, superiori e adulti. Sulla carta, Alessandro è fuori. I genitori, però, riescono a iscriverlo alla qualificazione per le scuole medie. Il risultato? Primo in assoluto, a punteggio pieno (110/110). Così, il 6 maggio a Cervia partecipa alla finalissima. È l’unico a usare il “soroban”. Arrivati lì, però, c’è la selezione della gara riservata alle superiori. Alessandro non ci pensa due volte, ci vuole provare. Tra lo stupore di tutti, la supera a punteggio pieno. Arriva la finale che però, dice il padre, «era molto difficile».

È comunque un risultato strabiliante: undicesimo tra i liceali d’Italia, ma è il più acclamato da tutti. Magari Alessandro avrebbe vinto, se avesse partecipato alla gara per i bambini delle medie. Lo ha già fatto, in una gara di calcolo mentale per gli under 14 alla scuola Santa Caterina di Mestre. Lo sanno i suoi genitori, gli è stato suggerito anche dallo staff di Kangourou: «Ne eravamo consci, ma nei suoi occhi abbiamo visto una luce particolare, una voglia di spiccare il volo. Lui è stato contentissimo. Anzi – sorride il papà - alla fine era un po’ arrabbiato per essere arrivato undicesimo».

Magari lui vorrà rifarsi quanto prima, certo è che ai genitori rimane un’emozione forte. Quella di un figlio che fa strabuzzare gli occhi a tutti. Poco pratici con la matematica, erano al fianco di Alessandro, a Cervia, mentre lui se la spassava coi numeri: «E’ stato toccante vedere la sua determinazione, quella scintilla nei suoi occhi», dice il papà con voce commossa, «ci teniamo a ringraziare la maestra Lina, il preside Massimo De Sabbata e la professoressa Pasqualetto della scuola di Santa Caterina». Si deve anche a loro la nascita di una piccola stella dei numeri.

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