Alcol e schiamazzi nella casa alla Gazzera Esposto dei vicini

Lunedì sera dalle finestre volavano sedie e bottiglie L’abitazione può contenere 8 persone, ne vivono fino a 50

GAZZERA. Una situazione che rischia di diventare esplosiva in una zona di Mestre che ha già gravissimi problemi di isolamento, acuiti ora dai cantieri del metrò regionale che rischiano di rendere difficile anche muoversi. Parliamo di via Gazzera Alta, tra i due passaggi a livello delle linee ferroviarie per Treviso e Trieste.

La tensione è arrivata al limite lunedì notte, quando nella casetta gialla a due piani a fianco del condominio Santa Cristina, al civico 15, gli schiamazzi, che a quanto pare da un mese sono quotidiani, sono degenerati e hanno scatenato la reazione dei residenti del palazzo attiguo, stanchi di convivere con le intemperanze di chi alloggia nella casa, dalle quaranta alle cinquanta persone, quasi tutti nordafricani. Un assembramento di uomini e donne che con il passare dei giorni ha finito con il preoccupare. La zona di notte è storicamente uno dei punti di spaccio di sostanze in città. L’andirivieni e le feste fino a tardi fanno il resto.

Il litigio, acuito dall’alcol, lunedì notte ha coinvolto prima i frequentatori della casa. Sono volate bottiglie e sedie: una ha anche colpito un’auto in sosta. Per tutta risposta i residenti della zona, italiani e comunitari, sono scesi in strada decisi a fermare queste scorribande e pretendere di riposare. Segno che la sopportazione è arrivata al limite. Ieri mattina l’amministratore del condominio Santa Cristina, Davide Zottarel, è andato alla caserma dei carabinieri di Mestre a depositare un esposto denuncia. Ed è in corso una raccolta di firme tra i residenti. L’amministratore è subissato da giorni dalle lamentele di condomini e vicinato, stanchi di vivere con una situazione a fianco casa degradata. «Un numero considerevole di persone, per lo più extracomunitari, tutti i giorni fanno feste con musica e alcol all’esterno e all’interno della casetta che potrebbe ospitare massimo otto persone. E questo avviene da un mese tutti i pomeriggi e fino a notte inoltrata», spiega l’amministratore condominiale, che non sa più a che santo votarsi. Numerosi sono gli interventi delle forze dell’ordine, polizia e carabinieri, chiamati di continuo dal vicinato che lamenta anche che il giardino viene preso dai frequentatori della casa gialla come un bagno a cielo aperto.

Le forze dell’ordine intervengono per riportare la calma e fanno rapporti e multe. La situazione, insomma, appare nota.

«Ma le cose, giorno dopo giorno, stanno sempre più degenerando e ho paura che prima o poi la tensione prenderà pieghe pericolose», segnala l’amministratore condominiale. «Il vicinato è esasperato e non riposa più di notte. L’invito alle forze dell’ordine e alle istituzioni è quello di intervenire affinché ripristinino la normalità permettendo a tutti di condurre una vita tranquilla».

Chiamato in causa è anche il proprietario della palazzina che ha da tempo avviato una procedura di sfratto (leggi box a fianco). Il problema è di convivenza quotidiana. «Nessuno degli abitanti della zona ha atteggiamenti razzisti ma chiedono tutti il rispetto dell’ordine pubblico e la pulizia. Indipendentemente dalla provenienza di queste persone, la quiete e la pulizia sono un diritto di ciascuno e una forma di rispetto».

Mitia Chiarin

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