Alcol ai minori e troppi biglietti venduti

Caorle. Problemi fiscali e di sicurezza hanno indotto il commissario a cancellare lo show di Jerry Calà al Palaexpomar

CAORLE. Annullata la festa con Gerry Calà, in forse anche quella in programma sabato sera. Troppe le irregolarità scovate dalle Fiamme Gialle sui fronti fiscale e della sicurezza.

Sarebbero state tre le feste che la Onlus “Arte”, appositamente creata, aveva in programma dal 31 dicembre al 9 gennaio al Palaexpomar di Caorle, ma già la prima è bastata alle forze dell’ordine per giungere ad una conclusione sospettata ormai da qualche mese, da quando cioè la suddetta Onlus è stata costituita allo scopo di promuovere eventi di musica ed intrattenimento, nonché incontri educativi sul bere consapevole il cui ricavato sarebbe stato devoluto ad associazioni di sostegno contro le dipendenze. Il sospetto di irregolarità, incrementato ed accentuato dalla promozione dei tre eventi sui social network, ha portato le Fiamme Gialle a trovare violazioni a catena a partire proprio dal numero di prevendite distribuite in occasione della festa di Capodanno. A quanto pare, infatti, la quantità di biglietti venduti dai vari promoter di zona avrebbe superato di molto il numero di presenze autorizzate per la manifestazione del 31 dicembre (massimo 2 mila) e quindi fiscalmente registrate dalla Siae. Questione di numeri, non solo fiscali, ma anche e soprattutto di sicurezza; la massiva presenza di persone all’interno del Palaexpomar, nettamente superiore a quella autorizzata, avrebbe potuto creare delle situazioni di pericolo non controllabili dai vigili del fuoco presenti durante l’evento. E tra questi, non sono mancati i minorenni per i quali, sempre secondo i controlli della Guardia di Finanza presente sin dalle prime ore della serata del 31 dicembre, non è stato distribuito alcun segno di riconoscimento che ne impedisse la somministrazione di bevande alcoliche.

Insomma, per le forze dell’ordine richiedere l’annullamento degli eventi in programma, è stato un atto obbligato dalla mala gestione dimostrata durante la festa di Capodanno. Ma perché aspettare l’ultimo giorno per annullare l’evento? Il commissario, essendo presente in Comune solamente due giorni la settimana, non ha potuto esaminare la relazione fornita dai Carabinieri prima di martedì 5. L’opinione pubblica, a Caorle, non molla l’osso e il dissenso generale ormai non si conta più: «Un’occasione sprecata», si legge su Facebook, «non solo di divertimento, anche di lavoro e di promozione per una città che, durante l’inverno, fatica ad andare avanti».

Gemma Canzoneri

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia