«Alcol ai clochard, via dagli scaffali»

L’assessore Venturini inviterà i market di via Carducci a non venderli. Pensilina abbattuta, i senzatetto si spostano di poco
Di Mitia Chiarin

Fanno discutere le ruspe che hanno demolito la pensilina alla fermata Actv di via Carducci, divenuta da mesi la casa di molti clochard cittadini. Perché se da un lato molti esultano per l’eliminazione di uno spazio pubblico diventano ricettacolo di degrado, altri fanno notare che non si risolvono i problemi togliendo panchine destinate alla collettività, ad un uso “sano” della città.

L’altro ieri mentre le ruspe si mettevano al lavoro i senza dimora si spostavano di qualche metro, all’angolo tra la biblioteca Vez e il supermercato Simply e sotto i portici di via Querini. Insomma il problema si è spostato di qualche metro e non è stato affatto risolto.

«Ma non è l’unica azione che stiamo mettendo in campo. Un aiuto verrà da maggio con il potenziamento dell’attività serale della biblioteca e la riqualificazione di piazzale Donatori di Sangue, pronto per l’estate», avvisa l’assessore Simone Venturini (Politiche sociali). «Importante è avere strumenti contro l’accattonaggio molesto e fa bene Brugnaro a chiedere più poteri per i sindaci metropolitani per poter agire. Io, invece, scriverò ai due supermercati di via Carducci per invitarli a collaborare, eliminando dagli scaffali gli alcolici che, specie se a basso costo, rappresentano una attrazione per chi vive sulla strada. La città in questi anni è stata troppo attrattiva per queste persone. È in corso la sperimentazione del centro diurno a Ca’ Letizia ma funziona di più d’inverno. Ora i nostri servizi devono mettere in campo altre azioni: aiuteremo quanti vogliono fare un percorso per uscire dalla condizione di clochard, ma chi vuole continuare a stare in strada, sempre ubriaco, deve sapere che nella nostra città non è più il benvenuto», spiega l’assessore.

Costringere i due supermercati (Simply e In’s) a non vendere alcolici non è facile. Prime delle ordinanze restrittive, il Comune punta su un accordo. «Li inviterò a stringere un patto di collaborazione con noi. È anche nel loro interesse», dice Venturini.

Altri interventi sono quelli legati al potenziamento dell’illuminazione nelle zone più a rischio del centro, altra iniziativa decisa, come la demolizione della pensilina, nel vertice tra sei assessori e dirigenti di qualche mese fa. «Abbiamo già provveduto a pulire tutte le lampade dell’illuminazione pubblica in via Querini e interverremo per potenziare le luci in via Mestrina, via Carducci, in via Piave, attorno a piazza Ferretto e alla torre e lungo via Trento, specie all’incrocio con via Fagarè e via Monte San Michele. Andiamo a potenziare le luci a led, sostituire quelle rotte o aggiungerne di nuove», spiega l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, che continua: «Spariranno entro l’estate i cassonetti di via Carducci, sostituiti dai compattatori di piazzale Donatori di Sangue che apriremo in estate». Un certo imbarazzo, ammette il presidente della Municipalità di Mestre Vincenzo Conte, si respira in Municipio: molti sono critici con le ruspe ma la precedente amministrazione ha tolto le panchine in via Dante con l’avvallo della Municipalità. Meglio tacere, piuttosto che gridare allo scandalo. Gabriele Fumai (consigliere Pd) avverte: «Tutti vogliamo una città sicura e bella ma questo non è il modo più adatto di agire». «Quando Bettin ha proposto di togliere le panchine davanti al Simply, io ero d’accordo ma l’abbattimento è inefficace se non si lavora su tutti i progetti che possono rilanciare la città e che sono oggi fermi», avverte Andrea Ferrazzi, capogruppo Pd in consiglio comunale.

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