Alberi “mutilati” in centro associazione denuncia Sst
di Elisabetta B. Anzoletti CHIOGGIA. Violazione del regolamento del verde, Amico Giardiniere denuncia Sst. Dopo l’ennesimo “scempio” commesso nel parcheggio di Borgo San Giovanni, vicino alla chiesa, l’associazione ambientale ha deciso di sporgere denuncia al comando della polizia locale chiedendo che la società, di totale proprietà del Comune, sia multata e nel caso si proceda anche con la rivalsa civile del danno. Dopo l’approvazione del regolamento del verde, avvenuta in Consiglio comunale nell’aprile 2017, Amico Giardiniere riteneva che non si dovesse più assistere a capitozzature improvvisate o peggio a mutilazioni selvagge al patrimonio alboreo pubblico, com’era successo più volte negli ultimi anni.
«Purtroppo non è stato così», spiega Francisco Merli Panteghini, presidente di Amico Giardiniere, «malgrado il regolamento, le potature sono continuate in modo discutibile e più volte abbiamo richiamato chi di dovere a dare applicazione in modo puntuale al regolamento. Ora, dopo un anno dall’approvazione, ci ritroviamo con scenari che non avremmo più voluto vedere. I prunus pissardi di Borgo San Giovanni sono stati massacrati, sei in particolare versano in condizioni irrecuperabili. Mutilazioni simili a Valli, in via Pascolon. Dopo le raccomandazioni bonarie, ora passiamo alle vie di fatto con la denuncia al comando della polizia locale così come prevede il regolamento». L’esposto, con dossier fotografico allegato, è già stato presentato.
Destinatario della denuncia Sst, la Società servizi territoriali del Comune. «Prima di procedere ci siamo informati», spiega Panteghini, «pensavamo che il verde fosse stato affidato alla nuova società a cui si appoggerà il Comune dopo l’espletamento dell’affidamento dell’appalto a inizio anno con la Stazione unica, invece ci hanno spiegato che nelle more dell’attivazione del nuovo servizio, che ha dei tempi tecnici, procede in deroga Sst. Anzi, il responsabile del verde di Sst si è assunto la responsabilità delle mutilazioni definendole “potature di ringiovanimento”. Noi siamo convinti che si tratti di uno scempio vero e proprio e chiederemo che il Comune applichi il regolamento di cui si è dotato e multi Sst (da 50 a 500 euro per ogni violazione) e nel caso il patrimonio pubblico sia stato irreversibilmente danneggiato che si proceda con la rivalsa chiedendo il rimborso di quanto compromesso. Ogni albero, a seconda della specie e della vecchiaia, ha un valore economico. Ci piacerebbe anche che se venissero riscontrate delle responsabilità personali se ne tenesse conto».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia