Alberi abbattuti, doppia protesta a San Donà ed Eraclea. «Interventi pesanti, che scempio»
SAN DONA’. Alberi tagliati, doppia protesta a San Donà ed Eraclea. In via Cadorna a San Donà è stato deciso di tagliare gli alberi su sollecitazione dei residenti, mentre a Eraclea, in golena a ridosso del ponte e poi verso Torre di Fine, sono stati tagliati altri alberi sollevando le proteste della Leidaa, Lega italiana difesa ambiente e animali, di Andrea Marin.
Al parcheggio dell’ospedale è tornato Attilio Tozzo, storico ambientalista: «Hanno tagliato tutto con la scusa della sicurezza», dice, «Ma non può essere questa la decisione. Ci vogliono controlli, manutenzione, potature: non possiamo rinunciare al verde».
Il gruppo “Alberi in comune” è intervenuto sui lavori in via Cadorna. «Ci chiediamo se sia necessario abbatterli solo perché le radici hanno sollevato l’asfalto e l’hanno chiesto dei cittadini», commenta il portavoce Gabriele Zenezini, «E quali altre ipotesi siano state fatte per salvarli. Non ci risultano nemmeno pericolosi da decretarne la classe D che implicherebbe l’abbattimento».
«Pensiamo a ciò che è accaduto in via Verdi con l’abbattimento di dodici pioppi. Una comunicazione efficace parte dal coinvolgimento dei cittadini, utile per prendere decisioni non unilaterali. Ma sembra che solo a cose decise si informi la città. Chiediamo ancora con forza la Consulta del verde. Ogni volta che i cittadini fanno sentire la propria voce in modo partecipativo dovrebbero essere ringraziati, non tacciati di essere contro».
Sulla questione del taglio degli alberi, il presidente della Leidaa Marin è intervenuto con durezza: «Denunciamo il pesante intervento di disboscamento che ha raso al suolo il boschetto attorno alla vecchia casa colonica lungo via Tabina, tra Isiata e Ca’ Turcata, al confine tra San Donà ed Eraclea».
«E anche vicino al ponte di Eraclea sono stati tagliati troppi alberi. Lo riteniamo un grosso danno ambientale. Ci risulta che anche alcune case private rientrino sotto vincoli paesaggistici e le amministrazioni, nell’interesse della collettività, della salute e del patrimonio naturale di flora e fauna, dovrebbero porre vincoli a protezione di aree del genere».g.ca.
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