Albergo e negozi all’ex Umberto I I dubbi aumentano
«Sono perplesso sull’arrivo di un centro commerciale, di grande metratura, nell’area dell’ex ospedale. Ma il mio parere si formerà solo quando vedrò i termini della proposta dei privati». Dopo il Partito democratico mestrino, anche il presidente della Municipalità di Mestre, Massimo Venturini, anche lui del Pd, mette le mani avanti sull’ipotesi di accordo Comune-Dng per sbloccare, dopo quattro anni, il cantiere dell’ex Umberto I. Centro commerciale, un grande albergo, riduzione poderosa della residenza, con l’addio agli oltre 400 appartamenti da vendere a 4 mila euro al metro quadro. Conferma del progetto delle tre torri e 16 mila metri quadri di verde e padiglioni storici che passano, invece, al Comune di Venezia in cambio di un 15 per cento di cubatura in più. La città sulla proposta della Dng Spa, depositata in un incontro con il sindaco, che ora deve trovare l’appoggio della sua maggioranza e del consiglio comunale, in giornate complicate come quelle del rimpasto di giunta, si interroga. Giuseppe Scaboro, presidente dell’associazione dei commercianti del centro “Immagina Mestre”, ha le idee chiare: «Un centro commerciale non mi convince, forse ancora di più dell’ipotesi albergo che mi lascia perplesso. Perché una galleria commerciale è prevista al posto del cinema Excelsior, e spazi commerciali di qualità arriveranno all’ex distretto di via Poerio, con la realizzazione del museo M9. Cosa metteranno all’ex Umberto I? Una galleria tipo Auchan? No, non serve». Scaboro torna ad indicare una necessità che i privati proprietari dell’area dell’ex ospedale dovrebbero tenere in considerazione: «Abbiamo bisogno, per rivitalizzare il centro di Mestre, di un parcheggio vicino al centro. Perché è su questo fronte che siamo in una situazione di sofferenza. Due parcheggi, via Costa e il Da Vinci, sono in costruzione. Quello di piazza Barche ancora non è un progetto concreto. La città segnala quella della sosta come una necessità vera. Allora realizzino temporaneamente un parcheggio nell’area. Lo facciano anche considerandolo una sorta di indennizzo alla città che ha dovuto convivere tanti anni con il “buco nero” di quel cantiere mai partito», dice Scaboro che ha intenzione di sollecitare sia l’assessore all’Urbanistica Ezio Micelli che il vicesindaco Sandro Simionato a muoversi per ottenere questo intervento, in attesa delle torri che sono solo un disegno sulla carta per ora. L’assessore Ezio Micelli attende la prossima settimana, dopo l’annunciato rimpasto di giunta comunale, per capire se sarà lui ad occuparsi di questo tema, a fianco del sindaco Orsoni. O se la sua delega all’Urbanistica andrà ad altri. «Di certo io sono stato tra quelli che ha ritenuto necessario un confronto con i partiti di maggioranza su una ipotesi di accordo come questa e ho detto fin dall’inizio che quella che discutiamo è la proposta dei privati. Ora vedremo che succede e chi se ne occuperà».
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