Albergatori truffati da falsi clienti online
JESOLO. Carte di credito e nuove truffe ai danni degli albergatori. Ora l’Aja denuncia alcuni dei nuovi trucchi che stanno rovinando l’estate agli albergatori jesolani e della costa veneziana. Ci sono già cascati numerosi. È la truffa delle carte di credito e dei regressi anticipati dalle prenotazioni. Un giro da decine di migliaia di euro solo nel Veneto e appena iniziato.
Il presidente dell’associazione jesolana albergatori ha già ricevuto le segnalazioni dai colleghi albergatori truffati e che si stanno rivolgendo alle forze di polizia per le denunce. «Questi truffatori si sono davvero specializzati», spiega il presidente dell’Aja, Alessandro Rizzante, «e riteniamo siano bande formate da italiani alla luce delle comunicazioni e mail ricevute finora. Un tempo erano sgrammaticate e scritte male, per lo più da stranieri. Adesso arrivano perfette, in lingua italiana corrente, con tutte le indicazioni precise. Prenotano una o due settimane a pagano con la carta di credito. I soldi arrivano all’albergatore che poi riceve la disdetta nei giorni prestabiliti. La loro richiesta, quella dei truffatori, è però di avere la restituzione del denaro versato, mediamente un migliaio di euro o anche più mille, tramite bonifico bancario. L’albergatore correttamente restituisce la somma, accetta la richiesta del bonifico in banca con le coordinate di un conto corrente. Tutto sembra risolto, quando scopre di aver restituito i soldi che in realtà dalla carta di credito vengono già riaccreditati, in assenza di autorizzazione. I falsi clienti contestano infatti di aver versato dei soldi senza la loro autorizzazione. Le società di gestione di carte di credito tendono a dare sempre ragione al loro cliente e il gioco è fatto».
Una truffa ben architettata dalla quale è difficilissimo uscire perché le bande e i furbetti della carta di credito sono ben organizzati, prelevano i soldi dai conti correnti e poi svaniscono nel nulla. «Intanto», aggiunge Rizzante, «abbiamo suggerito ai truffati di rivolgersi alle forze di polizia per una denuncia formale che permetta di arrivare a queste persone. In secondo luogo, stando così le cose, consigliamo di accettare i pagamenti con carte di credito solo con autorizzazione scritta e confermata dai clienti in modo che non possano sorgere equivoci di sorta».
Giovanni Cagnassi
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