Albergatori e shuttle «Faremo ricorso al Tar»

Nuova tassa in aeroporto, dura reazione alle parole del presidente Marchi «Vorremmo essere trattati come i taxi. Siamo aziende serie e regolari»
Di Marta Artico
Sciopero dei tassisti presso l'aeroporto di Venezia Marco Polo
Sciopero dei tassisti presso l'aeroporto di Venezia Marco Polo

TESSERA. «Saremo bene felici di avere lo stesso trattamento dei noleggiatori con conducente e dei taxi, che a fronte di uno stallo con possibilità di sosta pagano una cifra che va dai 500 ai 1.000 euro annui, il problema è che da noi Marchi ne vuole dai 100.000 ai 300.000 a testa». Albergatori e parcheggiatori replicano al presidente Save, Enrico Marchi, che assieme al suo staff, mercoledì ha voluto chiarire la questione relativa alla nuova ordinanza Enac che «razionalizza e aggiorna la disciplina di accesso, sosta e circolazione di automezzi e reprime gli abusi sulle aree demaniali ad uso pubblico dell’aeroporto Marco Polo». Ma che, secondo gli operatori, impone un dazio non dovuto.

Gli avvocati ingaggiati dal comitato appoggiato dall’Adusbef, stanno preparando il ricorso al Tar che sarà depositato a breve ed annunciano ogni tipo di rivalsa possibile nelle sedi opportune. «Marchi», si legge in una nota firmata da Nadia Gaggiato del Coordinamento shuttle, «sostiene che i noleggiatori e i taxi pagano, mentre sarebbero solo una ventina gli albergatori e i parcheggiatori che vogliono tutto senza pagare niente. Eppure tra 500 e 300.000 euro un po’ di differenza c’è, giusto?». «Perché», domandano, «questa discriminazione?». «Va precisato come prima cosa», spiegano albergatori e shuttle, «che la fermata utilizzata dagli shuttle in questione non è soggetta a pagamento in base a quanto stabilito dal codice della strada, in quanto non è assimilabile alla sosta utilizzata dai noleggiatori con conducente e taxi. L’accesso poi che Marchi definisce “in bocca all’aerostazione” non è altro che l’accesso ad un bene comune». E ancora: «Noi tutti regolarmente autorizzati ad esercitare siamo ben felici della lotta all’abusivismo, ma in questa lotta non devono essere messi in mezzo anche coloro che non sono abusivi. Le aziende che Marchi definisce “facinorose” altro non sono che regolari aziende con concessioni valide che pagano le tasse e danno lavoro a centinaia di famiglie».

A Marchi ribatte anche l’ex consigliere del Pd, Gabriele Scaramuzza: «Nei confronti di Save il Pd ha votato documenti chiari, Marchi si metta il cuore in pace, non ci sono singole posizioni, ma la posizione del Pd. Inoltre questo famoso piano da 100 milioni di euro sembra sia come la flotta aerea di Mussolini alla vigilia della seconda guerra mondiale. Interroghiamoci piuttosto sul perché gli ultimi investimenti veri sull’Aeroporto li ha fatti ancora Gianni Pellicani con i fondi della Legge speciale in un rapporto di vera consonanza con la città».

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