Albergatore sessantenne muore mentre va a fare jogging a Jesolo

JESOLO. Muore durante lo jogging serale, si è spento ieri sera all'improvviso Otello Capeleto, 60 anni, costruttore e albergatore di Jesolo. Con la sua famiglia gestiva l'hotel Bali in piazza Marconi al lido, hotel che ha una lunga storia nella ricettività alberghiera jesolana. Ieri sera verso le 17.30, Capeleto, uomo sportivo che amava tenersi sempre in forma, è uscito di casa e ha percorso i primi passi lungo via Sant'Antonio, dietro al palazzo municipale di Jesolo Paese, dove si trova l'abitazione di famiglia. Indossava la tuta ginnica e come spesso faceva, ha iniziato la corsa tranquillamente, senza correre troppo velocemente.
È giunto dopo pochi minuti nei pressi dell'agenzia "Lisa" di pratiche automobilistiche, in via Roma destra. Si è sentito male e si è accasciato a terra. Alcuni passanti lo hanno visto e hanno chiamato i soccorsi senza perdere tempo. Sul posto è giunta subito l'autoambulanza del 118 con i sanitari che hanno disperatamente tentato di rianimarlo, ma il suo cuore ha cessato di battere poco dopo. Una volta constatato il decesso, la salma è stata ricomposta più tardi all'ospedale di Jesolo in via Levantina.
In serata si è sparsa la voce della scomparsa del costruttore, titolare dell'impresa Ferracin Srl, quindi dell'hotel Bali, gestito dalle due figlie Roberta e Marta, e di un altro hotel a Praga. Come costruttore aveva realizzato tra l'altro il complesso residenziale di fronte al Comune. La sua scomparsa, oltre a gettare nella disperazione la famiglia, la moglie, le due figlie e il figlio Alberto, tutti molto legati al capostipite, ha destato un profondo cordoglio nell'associazione albergatori di Jesolo.
Il presidente dell'Aja, Massimiliano Schiavon, ha parlato per tutta l'associazione, porgendo le condoglianze sentite alla famiglia. «Capeleto era un imprenditore a tutto tondo», ricorda dispiaciuto Schiavon, «che ha saputo diversificare le sue attività e investire, non solo nell'edilizia, ma anche nel turismo. Un uomo eclettico, molto partecipe della vita associativa e soprattutto propositivo e con tante idee che non esitava a condividere con tutti noi nei momenti più importanti della nostra attività organizzativa e promozionale».
A Jesolo sono in molti a essere stati profondamente scossi dalla sua morte improvvisa e inaspettata. «Capeleto era un punto di riferimento per il mondo dell'imprenditoria jesolana», commenta Nicola Manente, presidente del movimento politico Forza Jesolo, «sia per l'edilizia e sia per gli alberghi. Io l'avevo conosciuto per motivi di lavoro ancora molti anni fa. Era una persona davvero rispettabile, pieno di iniziative e idee che riusciva sempre a realizzare con impegno e passione. Mancherà a tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e alla città per quanto ha saputo fare».
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