Al pronto soccorso senza un’urgenza L’Asl 13: «Ora basta»

Negli ospedali di Dolo e Mirano registrati 80 mila accessi Solo 11 mila di media gravità : «Andate dai medici di base»
Di Filippo De Gaspari
Mirano (VE):.Esterno nuovo padiglione ospedale di Mirano..23/10/00 (c) Light Image Studio..Morsego.
Mirano (VE):.Esterno nuovo padiglione ospedale di Mirano..23/10/00 (c) Light Image Studio..Morsego.

MIRANO. In Pronto soccorso per un mal di testa. Esempio neanche troppo esagerato, se è vero che nell’Asl 13, lo scorso anno, si sono registrati 80 mila accessi ai due pronti soccorsi di Mirano e Dolo: 50 mila erano consulenze, solo 11 mila i casi di media o alta gravità, i cosiddetti codici gialli e rossi. Il dato indirizza l’Asl a invertire la rotta: ancora troppi i codici bianchi (casi non critici, pazienti non urgenti) e quelli verdi (poco critici, in coda.

I dati. Nel 2013 i codici bianchi sono stati 16.104 a Dolo, 11.902 a Mirano. I verdi, 21.557 a Dolo e 18.983 a Mirano. In totale dunque, codici bianchi e verdi sono stati 68.546 su 80.249 accessi totali (l’85,4%), mentre i codici rossi sono stati lo 0,81%.

I ricoveri. Sugli 80 mila accessi registrati, 10 mila sono diventati ricoveri. Interessante vedere dove sono stati indirizzati i pazienti dopo l’accesso, per capire la tipologia di richiesta.

Il numero dei pazienti ricoverati cresce all’aumentare dell’età: si va da un 13-16% di ricoveri di persone tra i 50 e i 60 anni a un 27-29% di ricoveri di persone di 90 anni e più. «I reparti di maggiore destinazione», spiega il direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza Pietro Pacelli, «sia a Mirano che a Dolo sono le medicine e le geriatrie, che da sole assorbono quasi il 47% di tutti i ricoveri».

Snocciolando i numeri delle consulenze richieste ai reparti ospedalieri dai due Pronti soccorsi, nel 2013 al primo posto c’è il servizio di cardiologia, con quasi 5 mila prestazioni, seguito da ortopedia con poco più di 4 mila esami e neurologia con circa 2 mila.

La situazione. Ancora troppi i codici bianchi e verdi a fronte delle urgenze. «Anche se è cresciuta la collaborazione con i medici di base», spiega Pacelli, «i numeri dei codici bianchi sono alti e dobbiamo lavorare affinché ci sia sempre di più un uso appropriato del pronto soccorso. È bene ricordare che per i casi meno urgenti o cronici, l’aiuto che può fornire il proprio medico di famiglia è più calibrato e di più comodo accesso».

L’appello. «Utilizzare i servizi del Pronto soccorso per problemi urgenti e non risolvibili dal medico di famiglia, dal pediatra o guardia medica». Questo l’appello lanciato dall’Asl per garantire un miglior servizio soprattutto a beneficio delle vere urgenze. «Confidiamo nella sempre maggiore presa di coscienza degli utenti e in un utilizzo sempre più oculato dei pronti soccorsi: anche se il tasso di ricovero in questa azienda sanitaria è decisamente buono (il 13%, rispetto ad una media regionale del 15%), possiamo fare meglio, per potere intervenire nei casi di reale urgenza».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia