Al Parco Vega nasce il polo fieristico

Il presidente Piergiacomo Ferrari vuole realizzare un’esposizione sull’acqua in sinergia con Milano e il resto del Veneto
Di Gianni Favarato

Venezia un polo fieristico vero e proprio tutto suo l’ha sempre desiderato ma, malgrado gli innumerevoli tentativi, non l’ha mai avuto. Ma - come spiega il presidente di Expo Venice, Piergiacomo Ferrari, già presidente della Fiera di Milano - un polo fieristico ed espositivo «policentrico» Venezia ce l’ha già e va dalla Stazione Marittima al Parco di San Giuliano (con il Salone nautico), fino alla Giudecca, all’Arsenale, al Lido. E ora - in occasione dell’Expo di Milano del 2015 il cui tema è “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” - anche nel Parco Tecnologico e scientifico Vega di Marghera. In proposito Expo Venice ha un progetto che coinvolge anche Condotte Immobiliare, la società proprietaria dell’area Vega 2, posizionata di fronte al Vega 1 e delimitata da via Pacinotti e il canale Brentella. Del resto Expo Venice - cha ha oggi un capitale sociale di oltre 1 milione di euro - ha già una partnership industriale con Padova Fiere e ha collaborazioni avviate con Verona Fiere e con la Fiera di Vicenza.

Anche Veneto Sviluppo, la finanziaria della Regione Veneto ha deciso di partecipare all'aumento di capitale di Expo Venice: è la svolta che aspettavate?

«L'ingresso di Veneto Sviluppo rafforza Expo Venice nella sua missione di sviluppare un mercato di valenza internazionale sull’inimitabile palcoscenico di Venezia, contribuendo allo sviluppo economico della città. Si tratta di un riconoscimento concreto della volontà di creare sinergie con le realtà imprenditoriali ed istituzionali non solo del territorio veneziano. Expo Venice ha realizzato un lungo percorso, da quando sono arrivato qui tre anni fa. Abbiamo combattuto  la crisi con modelli fieristici innovativi e diffusi nel territorio che ci hanno permesso di precedere i cambiamenti del settore».

Ma nell’era della Rete e delle comunicazioni multimediale, le fiere hanno ancora un senso?

«Le fiere oggi sono diventate soprattutto eventi e momenti di comunicazione. Proprio per questo e con questo know how abbiamo approcciato la sfida per l’Expo 2015 di Milano che non  è una fiera ma un momento espositivo e divulgativo che vede il coinvolgimento anche delle aziende. La bontà del nostro percorso è dimostrata dal fatto che l'organizzazione di Expo 2015 ci ha permesso di essere loro partner».

In che consiste il vostro progetto per l’Expo 2015?

«Il nostro non è  un progetto, bensì  un programma che stiamo portando avanti con step ben precisi e con investimenti che si incrementano  di giorno in giorno. Vogliamo affrontare alcuni temi dell’acqua e delle sue utilità in sinergia con Milano. È un progetto che ci vedrà protagonisti a livello internazionale in questo settore grazie alle sinergie per lo sviluppo dei temi scientifici che abbiamo instaurato con il Parco Vega. Il progetto si chiama Aquae 2015, sarà articolato in 6 mesi e si svilupperà in tre diverse location: l' Arsenale per la parte storico culturale, il parco di San Giuliano per la parte naturalistica ed infine il Parco Vega con la realizzazione di un quartiere espositivo di ventimila metri quadrati».

L’alleanza con una grande azienda come Condotte Immobiliare a che punto è?

«La sinergia e la collaborazione con Condotte e il loro management ci permetterà di dare a Venezia un’area per l’ Expo, realizzando il tutto in meno di 2 anni. Ci auguriamo di contribuire al rilancio del Vega anche attraverso questo nuovo ruolo. D’altra parte il Parco Vega resta l'unico progetto di riconversione in atto a Porto Marghera. Stiamo lavorando con un confronto costante con il comitato Expo del Comune di Venezia che ringrazio per l impegno profuso nell’ indirizzare un programma che deve divenire qualcosa di condiviso del territorio».

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