«Al massimo si tratta di una verdesca»

Gli esperti del Tropicarium Park partecipano alla ricerca con i binocoli da riva e da postazioni elevate

JESOLO. Il cartellone della mostra degli squali di piazza Brescia, affisso lungo via Aquileia, era stato un presagio. "Shark area" recitava a due passi dalla mostra del Tropicarium Park che aveva ricevuto lamentele e segnalazionid i turisti preoccupati per quell'annuncio che non voleva indicare squali nel mare di Jesolo, ma all'interno dei sicuri acquari della mostra. Squali pericolosi, come il Charcarinus Leucas, o squalo dello Zambesi, specie pericolosa per l'uomo, la terza dopo i famigerati squali bianchi e tigre per attacchi mortali agli esseri umani. Gli squali della mostra nuotano placidi negli enormi acquari, seguendo un codice genetico di straordinari predatori che li governa da millenni, quasi del tutto immutati. Di specie ne esistono oltre 300 e solo una parte rappresenta una minaccia per l'uomo. Tra queste anche la verdesca, principale sospettata a seguito dell'avvistamento di ieri mattina.

I gestori della mostra, Mauro e Monica Rigoni, ieri hanno inviato in spiaggia i due loro biologi marini di fiducia, il dottor Giovanni Caracci e la bella ed esperta dottoressa Laura Navarro. Poi una telefonata al famoso cacciatore di squali, Riccardo Sturla Avogadri, uno dei pochi ad aver nuotato con gli squali bianchi senza l'ausilio della gabbia antisqualo.

«Anche noi riteniamo possa trattarsi di un delfino», sostengono con tutto lo staff, «ma in questi casi davvero non si può mai dire ed è bene controllare e avere idee chiare prima di esprimersi con certezza e far rientrare l'allarme. Una verdesca di un paio di metri potrebbe benissimo nuotare anche in queste acque, non troppo al largo, quindi a circa 500 metri, e sarebbe pericolosa se si avvicinasse a riva, perché uno suo morso potrebbe ferire e anche potenzialmente uccidere. Un bambino sarebbe in vero pericolo. Ecco perché stiamo effettuando dei controlli in tutto lo specchio di mare e con i binocoli da riva e da postazioni elevate. Se davvero c'è uno squalo in zona, lo troveremo entro breve tempo».

Un antico detto recita che l'unico posto dove certamente non si troverà uno squalo è un vigneto. Ovunque ci sia acqua di mare, e talvolta anche dolce, come in certi fiumi del sud America o nel lago di Nicaragua, possono vivere gli squali. Ecco perché ora a Jesolo tutti sono in allerta e attendono di sapere cosa fosse per davvero quel pesce. (g.ca.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia