Al Gris 15 malati di mente criminali

Mogliano. Lo ha deciso la Regione dopo lo stop agli ospedali psichiatrici giudiziari

MOGLIANO. Al posto della cittadella della salute, al Gris ci arrivano gli ex detenuti degli ospedali psichiatrici giudiziari.

La struttura di via Torni è una delle tre “residenze intermedie e provvisorie” individuate dalla Regione per ospitare una quota dei 45 malati di mente in fase di dimissione dai manicomi criminali, chiusi per legge dal 31 marzo scorso. Quelli attesi a Mogliano sarebbero circa una quindicina. La cifra filtra da fonti interne all'istituto, assieme alla notizia che la Regione metterebbe anche a disposizione le risorse necessarie all'opportuno allestimento di sicurezza di uno specifico stabile dedicato all'accoglienza di questi nuovi ospiti. In tutto sono 41 gli ex detenuti degli ospedali psichiatrici che in Veneto devono trovare nuova sistemazione, alcuni sono autori di gravi reati e sono considerati socialmente pericolosi; altri, sono psicolabili e propensi all'autolesionismo. La notizia che questi soggetti arrivano a ripopolare il Gris sta causando non poche polemiche. Il primo a gettare benzina sul fuoco è il consigliere regionale Diego Bottacin, ipotizzando anche l'accoglienza in via Torni di alcuni profughi: «Apprendo che il Gris si prepara a ospitare, sempre che non siano già arrivati, profughi ed ex detenuti dei manicomi criminali», commenta, «Questo è il regalo che Luca Zaia, Giovanni Azzolini e Remo Sernagiotto hanno pazientemente confezionato per la nostra comunità. Ora è tutto chiaro. Ecco a cosa sono serviti anni di commissariamenti e altre manovre poco chiare: è in atto una radicale trasformazione della vocazione assistenziale e territoriale del Gris. Si sta tornando a fare una struttura di natura psichiatrica, che nel tempo era stata faticosamente demolita. Non si farà più nulla in favore del territorio. Che senso avrebbe creare una cittadella della salute vicino a un manicomio criminale?». Si chiede Bottacin. L'ex sindaco di Mogliano ci va giù duro anche con il governatore uscente: «Zaia sapeva da tempo che il 31 marzo sarebbero stati chiusi i manicomi criminali», dichiara, «e che in Veneto non ci sono strutture adatte, ma aveva i soldi e il tempo per attrezzarsi: in 5 anni non ha fatto niente. Ora chiedo almeno che si faccia chiarezza quanto prima». Sono molte le domande che Bottacin inoltra ai vertici del Gris, con un sostanziale rammarico: «Questa operazione mette la pietra tombale sui progetti tanto decantati e rappresenta un cambio radicale della vocazione dell'istituto e dell'area».

Matteo Marcon

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