«Aiutateci a ritrovare i cigni rimasti orfani»

A Marcon appello della Lipu: papà e mamma sono stati uccisi da un treno La nidiata fatta di quattro esemplari sembra scomparsa e invece va nutrita
Di Simone Bianchi

MARCON. Una coppia di cigni adulti muore investita da un treno sulla linea Venezia-Udine, e da ore i volontari della Lipu veneziana sono alla ricerca dei quattro piccoli che li seguivano. È successo tre giorni fa a ridosso dell’oasi naturale di Gaggio, gestita proprio dalla Lega italiana per la protezione degli uccelli, all’incirca nello stesso punto dove alcuni mesi prima, ignoti attraversarono i binari dopo aver rubato un piccolo trattore dalla sede dell’associazione animalista.

La Lipu ne ha dato notizia ieri, lanciando un appello a chi dovesse avvistarli nei dintorni dell’oasi. Una ricerca che è una vera corsa contro il tempo, perché i quattro cigni sono molto piccoli, al punto da non essere in grado di alimentarsi da soli, senza i genitori i cui corpi straziati sono stati recuperati sulle rotaie della vicina linea ferroviaria. Chi li avvisti chiami il 3334760301.

«Stiamo setacciando tutta l’area interna dell’oasi e il perimetro esterno, ma i quatto piccoli potrebbero essere ovunque, anche in punti difficili da raggiungere», spiega Gianpaolo Pamio, responsabile della Lipu veneziana.

«I piccoli non mangiano solo vegetali, ma in questa fase di crescita hanno bisogno anche di piccoli invertebrati, e questi li forniscono proprio gli esemplari adulti nelle vesti di genitori. Inoltre, i cigni difficilmente adottano i figli degli altri, e se lo fanno accade solo quando sono della stessa taglia dei loro. Non come le coppie di germani, che a Gaggio una volta abbiamo visto avanzare in acqua con ventidue piccoli, di cui molti adottati».

C’è quindi il concreto rischio di morire per i quattro cigni, una specie tanto bella quanto amata, soprattutto dai bambini. Le ricerche quindi continuano, e proseguiranno nei prossimi giorni nella speranza di trovarli e affidarli a un centro di recupero per tentare di salvarli. «Faremo tutto quello che ci compete», aggiunge Pamio, «e la speranza è quella di trovarli il prima possibile. Tra i tanti rischi, per i piccoli, ci sono anche le donnole. Se ne vedono sempre più spesso dentro la nostra oasi, e molte volte hanno fatto razzia di uova dentro i nidi».

E se continuano le ricerche dei cigni, non si sa invece più nulla del trattore rubato da ignoti nei mesi scorsi. Ormai dalla Lipu c’è la convinzione che possa anche essere stato rivenduto o portato all’estero. Continua così la raccolta fondi promossa per poterne acquistare uno nuovo, visto che per le operazioni di manutenzione dell’area protetta quel trattore era fondamentale. Informazioni sul sito della Lipu Veneziana.

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