Aids, all’Asl 12 il record dei malati in provincia

Sono 163 le persone affette da questa patologia residenti nelle quattro aree La maggior parte dei casi è per trasmissione sessuale e nella fascia d’età 35-40
Di Simone Bianchi
MESTRE 01/12/01 P.tta Coin giornata mondiale lotta AIDS (C) Bertolin M. richiesto da Fornasier
MESTRE 01/12/01 P.tta Coin giornata mondiale lotta AIDS (C) Bertolin M. richiesto da Fornasier

Migliorano le cure, cresce l’aspettativa di vita, ma il problema dell’Aids rimane sempre attuale. Negli ultimi 30 anni i casi in Veneto sono stati 3.696, dei quali 2.502 deceduti ma con un tasso di mortalità molto ridotto dall’introduzione nel 1996 della terapia Haart. Si stima che i casi presenti ora nella nostra regione siano 1.194 con un numero delle nuove infezioni stabilizzato attorno ai 320 casi annui. Molto si è fatto finora a livello di sistema sanitario nazionale, e con il prezioso apporto di associazioni come la Anlaids che nella sua sezione triveneta è presieduta dal professor Enzo Raise, fino a pochi giorni fa primario di Malattie infettive all’ospedale all’Angelo di Mestre.

Complessivamente il 77,4 per cento dei casi riscontrati finora si è sviluppato nei maschi con una età media dei malati che è progressivamente aumentata nel corso degli anni, da 33 nel 1990 a 42 lo scorso anno, con un massimo di 47 anni nel 2013) tra gli uomini. Per le donne invece l’aumento dell’età media è stato più altalenante, crescendo progressivamente dal 2010 fino a un massimo di 44 anni, e arrivando a 40 nel 2014.

Sono ormai pochissimi coloro che contraggono la malattia in ambito di tossicodipendenze oppure in seguito a cure mediche. La maggior parte dei casi è per trasmissione sessuale, e in una fascia di età tra 35 e 40 anni, quella in cui falliscono moltissimi matrimoni, e tanti si trovano ad avventurarsi in relazioni magari fugaci e senza utilizzo di precauzioni. Non a caso, manca prevenzione sotto questo profilo, e a rimarcarlo nei giorni scorsi era stato lo stesso professor Raise, invitando chi sospetta di essersi contagiato a sottoporsi ai controlli di rito. «La scoperta di un caso avviene purtroppo in media 4-5 anni dopo che il contagio è avvenuto, ed è sempre troppo tardi», aveva l’ex primario dell’Asl 12. Oggi i numeri sono calati rispetto a 30 anni fa, e l’incidenza dei casi in provincia di Venezia si è attestata su 1 ogni 100 mila abitanti, esattamente la metà di quella vicentina che rimane capofila di questa graduatoria.

I malati residenti fino ad oggi in provincia di Venezia sono stati 634. Il maggior numero ha riguardato il territorio della Asl 12 con 385 casi evidenziati, 300 deceduti e 85 in vita. Segue la Asl 13 con 129 casi, 97 deceduti e 32 in vita; la Asl 10 con 90 casi, 51 deceduti e 39 malati tuttora in cura; e infine la Asl 14 con solo 30 persone infettate a fronte di 23 morti e 7 malati ancora in vita.

La maggior parte dei casi diagnosticati è precedente all’anno 2000, con numeri molto ridotti negli anni successivi. Se infine si considera la nazionalità dei casi di Aids tra i residenti, si osserva un progressivo aumento del numero tra gli stranieri, correlato anche al forte movimento migratorio in corso da tempo. Nel periodo 2000-2014 la quota media di soggetti stranieri malati è stata del 30 per cento, raggiungendo il picco massimo del 46,8 nel 2010. Lo scorso anno il 43,1 per cento delle nuove diagnosi in Veneto ha interessato cittadini stranieri.

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