«Ai nostri ragazzi i valori della Repubblica»
«Il due giugno deve essere festeggiato, è la festa di un’Italia che è passata dalla dittatura alla democrazia fondata sui valori della Costituzione, valori come la solidarietà, l’uguaglianza, il lavoro. Valori che dobbiamo continuare a trasmettere ai nostri giovani». Con queste parole ieri il sindaco Giorgio Orsoni ha voluto celebrare la festa della Repubblica italiana. Un 2 giugno dedicato ai temi dei giovani e del lavoro quello che ha contraddistinto le celebrazioni nel veneziano. Il sindaco ha partecipato all’alzabandiera in Piazza San Marco, successivamente alla medesima cerimonia in piazza Ferretto e, ancora, si è spostato a Favaro Veneto per la celebrazione in piazza dei Cavalieri della Repubblica. «Tutti noi, classe dirigente, le istituzioni, la politica, abbiamo una grande responsabilità» ha detto Orsoni proprio a Favaro «quella di costruire un futuro per questi giovani, quello di favorire l’accesso al lavoro: è questa la prima emergenza, la prima cosa sulla quale ci dobbiamo impegnare fino in fondo». Alle celebrazioni per la festa della Repubblica hanno partecipato anche il vicesindaco Sandro Simionato e gli assessori Andrea Ferrazzi, Bruno Filippini e Tiziana Agostini. Alle celebrazioni, oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine, ha partecipato anche il prefetto, Domenico Cuttaia, che il giorno precedente era stato a Quarto d’Altino per la consegna del testo della Costituzione ai giovani che hanno compiuto di 18 anni e ai cittadini di origine straniera, che hanno conseguito quest’anno la cittadinanza italiana. Durante le celebrazioni è stato letto anche il messaggio inviato ai prefetti dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «La fiducia potrà rinascere, ed essere a sua volta volano di migliori risultati» è uno dei passaggi chiave del messaggio «se le risposte saranno coerenti e mirate in uno sforzo continuo, volto a razionalizzare e semplificare gli apparati e l’azione amministrativa ed a riorientare l’utilizzo delle risorse pubbliche perché possa concretamente avviarsi una nuova fase di sviluppo e coesione sociale». (f.fur.)
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