Ah ma non è Lercio: a Venezia una mostra collettiva

VENEZIA. Conoscete Lercio.it ? E' un sito satirico italiano con relativa pagina facebook - cliccate qui - del genere fictional news, vale a dire notizie "gridate" ma false che fanno il verso alla stampa scandalistica con un taglio comico e grottesco.
Ah ma non è Lercio è una pagina facebook - cliccate qui- che invece si ciba di giornalismo spazzatura, ma non solo. Pubblica molti esempi spinti di clickbaiting, la tecnica acchiappa-click che in buona sostanza equivale ai vecchi specchietti per le allodole. Titoli senza vere notizie, ma con promesse eclatanti di scoop che terminano quasi sempre con un "Clicca per scoprire", "Guarda cosa è successo", "Scopri la verità" etc.
Clickbaiting a parte, ci sono siti di news con "titolazione spinta", quasi un marchio di fabbrica in qualche caso. Altri post non hanno propriamente a che fare con il sensazionalismo del giornalismo, ma con quello... della vita stessa. Ci sono infatti notizie (di costume, si sarebbe detto una volta) che sembrano talmente invervosimili da apparire come fake news (i falsi), e invece vere lo sono proprio.
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La mostra. Gli ideatori di Ah ma non è Lercio hanno scelto Venezia per costruire una singolare mostra-evento che si terrà presso la Made in... Art Gallery (Campiello Lavadori De Lana, Santa Croce 270/D) che si trova a due passi dalla stazione di Santa Lucia e di piazzale Roma, alle spalle del giardino Papadopoli.

L'esposizione si articolerà in due fasi. Nella prima settimana, dal primo al sette marzo, in galleria saranno raccolti articoli di quotidiani sul filone di cui si è detto sopra. I visitatori sono invitati a stampare articoli di giornali online o cartacei, portandoli in galleria e affiggendoli alle pareti. La galleria sarà aperta dalle 10 alle 17.30.

La seconda fase, dall'8 al 15 marzo, consisterà nella mostra vera e propria: il lavoro collettivo dei setacciatori di news assurde, acchiappaclick o paradossali sarà visibile tutti i giorni dalle 18 alle 21.

Ah ma non è Lercio, insomma, passa dal virtuale al reale. E ci fa riflettere.
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