Agrivillage, la Proteco non è stata pagata
MUSILE. Vicenda Agrivillage, parte una causa tra la Proteco e la società che propone il grande progetto commerciale che dovrebbe rivoluzionare l’economia di Musile e del Basso Piave. Lo studio Proteco di San Donà in sostanza denuncia di non essere stato pagato per il progetto iniziale di cui era stata incaricato lo studio.
Intanto, le procedure su Agrivillage si stanno dilungando, visto che tra settembre e ottobre si sarebbero dovuti vedere i primi lavori di questo ambizioso progetto con 250 botteghe e attività legate all’agricoltura e l’alimentare, un albergo, beauty farm e palestra, centinaia di posti di lavoro promessi. La Proteco, studio di progettazione molto noto che vede tra i soci l’architetto Walter Granzotto e altri professionisti di fama stanno già lavorando ad altri ambizioni progetti, tra cui il piano di assetto del territorio di Treviso, chiede il pagamento del lavoro svolto. Attraverso il suo legale, l’avvocato Alessandra Marin, ha ben pensato di fare causa alla società a capo del progetto Agrivillage, la “Antonio Sv” di Mestre che sta per essere passata sotto la lente di ingrandimento delle opposizioni di Musile per ricostruirne le vicende societarie oltre che umane.
Roberto Montagner a nome della lista “Insieme per Musile” ha presentato una domanda di attualità in cui chiedeva precisazioni sulla società di Agrivillage, i nomi, i finanziatori, i fondi e le garanzie alle spalle. «Le risposte sono state vaghe e rimandavano tutto al momento in cui verrà compiuto l’iter e la Via, valitazione impatto ambientale, ovvero l’avvio materiale dei lavori», ricorda Montagner, «non abbiamo le risposte e l’amministrazione comunale non ha chiara la composizione societaria».
Su questo aspetto tante sono le voci e i commenti sulla società di Mestre, ma soprattutto il complesso sistema di reperimento delle risorse che ha coinvolto anche personalità del Basso Piave. La Proteco chiede con i suoi legali di essere semplicemente pagata per il lavoro svolto, avendo già liberato la società “Antonio Sv” che ha potuto così rivolgersi ad altri studi di progettazione. La Proteco aveva infatti inizialmente redatto il progetto di variante al piano interventi e l’accordo di pianificazione approvato dal Comune. Il sindaco Silvia Susanna ha ascoltato le ragioni di entrambi, quelle della Proteco e quelle della società, che ovviamente sono opposte e non ha voluto commentare considerandola una questione privata. (g.ca.)
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