Agricoltura in ginocchio perso un terzo di fatturato

Allarme di Coldiretti in Miranese e Riviera dopo l’embargo russo la “fuga” dell’Ue Il caso del Consorzio “Freschissimi”: sette milioni e 50 lavoranti in meno
Di Alessandro Abbadir
mercati generali
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DOLO. «Quello che sta succedendo è incredibile. Nessuno ci aiuta e l’embargo per gli attriti tra Russia e Occidente a causa della complicata crisi ucraina ci ha fatto finora perdere il 35 % del fatturato. Nei prossimi mesi ne arriveremo a - 50% visto che da ora ad aprile lavoravamo per il mercato russo (durante il loro gelido inverno) a pieno ritmo».

A lanciare l’allarme e a dare le cifre di quello che si annuncia un disastro per il comparto agricolo di Riviera e Miranese è Luciano Quaggio, presidente del consorzio agricolo “Freschissimi” che ha sede a Campagna Lupia. A dar man forte a Quaggio anche il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri responsabile di Coldiretti. «Questo comparto d’eccellenza del nostro territorio», dice Livieri, «da due anni che subisce duri contraccolpi per cause di cui non è responsabile. A Noale una azienda che produce insalate è in ginocchio. Capisco la rabbia degli agricoltori di fronte a quello che sta succedendo».

Il caso del consorzio “Freschissimi” è emblematico. Produce ortaggi (insalate, insalatine radicchio, lattughe verdure a foglia larga) di altissima qualità con certificazioni a livello europeo: per la gestione dei servizi ai soci, per la gestione ambientale (si tratta del primo consorzio di aziende agricole in Italia ad aver conseguito questa certificazione). Quaggio dà altri numeri del disastro: «La perdita quest’anno sarà superiore ai sette milioni di euro e alla fine non lavoreranno a tempo pieno oltre una trentina di lavoratori del settore agricolo proprio nel periodo invernale in cui cioè c’era da lavorare e guadagnavano di più. Un’altra ventina a part time non verrà nemmeno chiamata in estate. In Russia purtroppo non accettano più nulla dei nostri prodotti, a causa delle contro sanzioni».

Non arriveranno poi nemmeno i rimborsi promessi dall’Ue. «A causa di una norma dell’Unione che rimborsa sistemi agricoli cooperativi più ampi», dice Quaggio, «non potremmo nemmeno aver accesso ai rimborsi. Un disastro completo. Casa fano i nostri europarlamentari per tutelare il nostro lavoro?». Il consorzio ha come associate una ventina di aziende agricole fra Riviera e Miranese. Ha come obiettivo la riduzione degli inquinanti e il rispetto dell’ambiente, applicando regole sempre più rigide e severe. Le produzioni agricole dirette in Russia sono quelle dell’area sud dell’Europa (Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Francia), quelle appunto che nel clima russo non crescono.

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