Agli arresti domiciliari l’ottico accusato di furto

SANTA MARIA DI SALA. È tornato nella sua casa di Santa Maria di Sala l’ottico arrestato la settimana scorsa per associazione a delinquere finalizzata ai furti e al riciclaggio. Sergio Damian De Paola,...

SANTA MARIA DI SALA. È tornato nella sua casa di Santa Maria di Sala l’ottico arrestato la settimana scorsa per associazione a delinquere finalizzata ai furti e al riciclaggio. Sergio Damian De Paola, ora, è agli arresti domiciliari, così come aveva chiesto, immediatamente dopo l’interrogatorio da parte del giudice veneziano David Calabria, il suo difensore, l’avvocato Pascale De Falco. Presumibilmente a sbloccare la situazione e a convincere il magistrato a non tenerlo più in una cella di Santa Maria Maggiore sono state le dichiarazioni rilasciate dall’indagato durante l’interrogatorio del 20 ottobre scorso.

La sua, infatti, sarebbe stata una lunga confessione. L’ordinanza del giudice di Ivrea non riguardava solo l’ottico veneziano, con lui in manette è finita un’altra decina di persone. Così, De Paola non solo avrebbe ammesso le sue responsabilità, ma avrebbe spiegato al magistrato veneziano, delegato dal collega di Ivrea che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare, come funzionava il meccanismo messo in piedi dalla banda che gestiva il traffico clandestino di occhiali. Avrebbe spiegato che lui era il terminale dell’organizzazione che aveva sede in Piemonte: a Lauriano infatti, c’è la fabbrica della Luxottica da dove venivano sottratte centinaia di paia di occhiali, che poi De Paola rivendeva per un profitto che, stando ai carabinieri di Chivasso che hanno condotto le indagini, sarebbe stato di almeno 600 mila euro. Avrebbe rivelato, inoltre, che lui si occupava di piazzare gli occhiali sia in Italia, nel mercato all’ingrosso ma anche al dettaglio, in Francia e in Romania. Avrebbe sostenuto, però, di non aver mai conosciuto coloro che rubavano la merce, visto che lui trattava con una persona di cui ha rivelato il nome e che figura tra gli arrestati dei giorni scorsi con la stessa sua accusa. Era lui, l’intermediario, che si sarebbe occupato di far arrivare gli occhiali rubati a Santa Maria di Sala.

Giorgio Cecchetti

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia