Aggredito con l’acqua bollente, è grave
Aggredito per gelosia, cittadino cinese ustionato al corpo e al volto da un connazionale. La vittima era ricercata, come hanno poi accertato i carabinieri, per atti sessuali nei confronti di un minore nella provincia di Bergamo.
Martedì mattina la centrale dei carabinieri di San Donà è stata chiamata dal Suem del 118 perché al Pronto soccorso si era presentato un cinese con gravi ustioni al volto. Erano ustioni di secondo grado su buona parte del corpo e del volto. L’uomo era sprovvisto di documenti, è stato identificato attraverso le impronte digitali come Lan Min Zhuang, nato in Cina, 47 anni, già colpito da un provvedimento di carcerazione e ricercato quindi dal 2011 a seguito di condanna definitiva di 6 anni per atti sessuali nei confronti di minori, fatti accaduti nella provincia di Bergamo. Dalla sua testimonianza, i militari sono risaliti al responsabile delle lesioni, Y.Z., anche lui cinese, 31enne, regolarmente in Italia, incensurato e cuoco in un ristorante nel Padovano, residente a Musile. Ospitava nella propria abitazione la vittima delle ustioni che pare avesse manifestato delle attenzioni nei confronti della moglie del connazionale.Quest’ultimo, dunque, gli ha versato una pentola di acqua bollente mentre si trovava sdraiato a letto, per poi colpirlo ripetutamente con la pentola ormai vuota e brandita come un’arma.
Il 47enne, ustionato dall’acqua bollente, è uscito di casa, ha chiamato un taxi per farsi accompagnare al Pronto soccorso. Le ustioni erano talmente gravi che i sanitari hanno organizzato il trasferimento all’ospedale di Padova, al Centro grandi ustionati, dove successivamente ai controlli dei carabinieri è stato dichiarato in arresto per i reati pregressi commessi, è tutt’ora piantonato dai militari dell’Arma e ricoverato in prognosi riservata. Anche per l’altro cittadino cinese, Y.Z., sono comunque scattate le manette per il reato di lesioni personali gravissime e come disposto dall’Autorità Giudiziaria è stato trasferito al carcere di Venezia in attesa della convalida dell’arresto. Il pm che coordina le indagini, la dottoressa Lucia D’Alessandro, interrogherà l’aggressore venerdì e chiederà l’arresto per lesioni.
Le motivazioni del litigio violento sono ancora al vaglio degli investigatori dell’Arma, i quali ritengono che a scatenare la rabbia sia stata la gelosia repressa che Y.Z. aveva maturato dopo aver condiviso lo stesso tetto con un altro uomo, a suo dire ospitato da qualche giorno perché amico della moglie. L’ospite “scomodo” era giunto a Musile nell’appartamento in cui vivono solo cittadini cinesi, moglie, padre e due figli minori. I carabinieri sospettano che svolgesse lavoro irregolare come massaggiatore sulle spiagge di Cavallino e Jesolo. Aveva con sé un abbonamento dell’Atvo, tratta San Donà-Cavallino, con generalità false, inizialmente mostrato ai militari per confonderli sulla vera identità. E nella camera in cui era ospitato hanno trovato anche un catalogo con il relativo prezzario delle prestazioni di massaggi.
Giovanni Cagnassi
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