Aggredita e rapinata a fine lavoro vittima ancora una donna cinese

Secondo episodio nel giro di dieci giorni nel quartiere Piave: la 35enne stava rientrando a casa È stata presa alle spalle da un uomo che le ha strappato il cellulare e procurato contusioni
Di Carlo Mion
Operazioni di pattugliamento congiunta tra Polizia e Guardia di Finanza in via Piave a Mestre
Operazioni di pattugliamento congiunta tra Polizia e Guardia di Finanza in via Piave a Mestre

Altra aggressione con rapina ai danni di una donna cinese. Questa volta è successo in via Col di Lana, domenica sera intorno alle 20.30. Vittima una 35enne che stava rientrando a casa terminato il lavoro in un negozio di via Piave.

È la seconda donna aggredita, nel giro di dieci giorni, nel quartiere Piave. La 35enne uscita di lavoro a piedi si è diretta verso casa. Solita strada di ogni sera. Durante il tragitto non si è accorta se qualcuno la stesse seguendo. . Giunta davanti al portone di casa ha tolto le chiavi di tasca e le stava infilando nella toppa. All’improvviso è stata aggredita alle spalle da qualcuno. Lei non ha fatto in tempo a voltarsi per guardare chi era, che si è trovata a terra. Ha gridato ma chi l’aveva aggredita, stando al suo racconto, cercava il cellulare. Quindi le ha preso lo smartphone ed è scappato, in base al suo racconto, verso via Monte San Michele.

Le sue grida hanno attirato l’attenzione di alcuni passanti e di abitanti della via. Prima l’hanno soccorsa e poi hanno avvertito la polizia. Sul posto è intervenuto l’equipaggio di una volante: la donna ha raccontato quanto accaduto. Sul numero di aggressori lei è convinta che si sia trattato di una persona sola e che forse era un magrebino. Ma in realtà lei non ha visto bene l’aggressore.

Inoltre alcuni testimoni dicono di aver visto, invece, in via Monte San Michele, più o meno a quell’ora, due giovani scappare.

La donna, una volta soccorsa, non ha voluto essere portata in ospedale per essere medicata. Infatti non ha riportato ferite gravi, ma solo delle escoriazioni alle ginocchia.

Sull’accaduto ora indagano gli agenti del commissariato di Mestre. Gli stessi che si stanno occupando dell’altra aggressione avvenuta, la settimana scorsa, sempre ad una donna cinese e sempre in zona, ma in casa. Anche in quel caso gli aggressori, almeno due uomini cinesi, hanno preso solo il cellulare della vittima. Un bottino assai magro per il rischio corso nel salire nell’abitazione che si trova al terzo piano di un palazzo completamente abitato. Potevano incrociare altri condomini o rimanere bloccati. Non è escluso che le aggressioni possano essere legate ad altre dinamiche che spesso si sviluppano nel mondo degli immigrati cinesi. Da sgarri commessi verso i maggiorenti della comunità o per dei soldi non restituiti.

Due anni fa, aggressioni simili e sempre ai danni di immigrate cinesi, erano avvenute in quartiere Piave. In particolare, in due casi, le aggressioni si erano consumate all’interno delle abitazioni dove le vittime erano state legate e imbavagliate. Poi era stata inscenata una rapina. Gli aggressori infatti si erano portati via poche decine di euro, lasciando parecchi oggetti di valore.

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