Aggredita e ferita da un cane in spiaggia a Jesolo

La vittima è una ragazza di Chioggia medicata in ospedale. Spariti i padroni dell’animale

JESOLO. Aggredita da un cane sulla spiaggia, attende i padroni al Pronto soccorso ma non si fanno vedere. Brutta avventura sabato scorso per una giovane donna di Chioggia, Alessandra Z., che assieme al compagno stava trascorrendo qualche ora sul litorale di Jesolo.

«Cani liberi, mi sono salvato ma ora servono le multe»
20080908 - ROMA - CLJ - CASSAZIONE: PADRONE PITBULL NON LO AFFIDI AD ALTRI. Un cane pitbull in una immagine di archivio. Il padrone di un cane, specie se aggressivo come il pitbull, e' sempre responsabile del comportamento dell'animale anche quando questo viene affidato ad un'altra persona anche se di famiglia che, non essendo ''la persona dominante'', e' inadeguata a gestirlo. Lo sottolinea la IV Sezione penale della Cassazione che spiega appunto come il padrone di un cane sia ''la persona dominante'' che ha l'obbligo di impedire che il cane aggredisca qualcuno. ANSA/ARCHIVIO/ZAMPETTI/DRN

Verso le 19, mentre passeggiava sulla spiaggia a pochi metri dalla Capannina, è stata assalita da un cane di grossa taglia, bianco. L’animale l’ha morsa ripetutamente al braccio destro procurandole delle ferite che guariranno in sei giorni.

«Tutto è successo in pochi attimi», spiega A.Z., «il mio compagno si era fermato a bere qualcosa in un bar vicino alla spiaggia e io ho fatto una piccola passeggiata. A un tratto mi sono vista arrivare addosso un cane bianco, simile a un pastore tedesco. Correva senza museruola e senza guinzaglio. Mi ha morso cinque volte. Si è avvicinata una coppia di cinquantenni dall’accento veneto che mi ha detto che il cane era suo. La donna mi ha dato un nome e un numero di telefono e io ho dato a loro quello del mio compagno. Non ho voluto perdere tempo con altre formalità perché volevo correre al Pronto soccorso e loro mi hanno assicurato che mi avrebbero raggiunto lì».

La donna e il compagno sono stati all’ospedale di Jesolo dove è stata medicata e avviata la profilassi antibiotica. «Non mi hanno dato punti», spiega la signora, «ma sarebbe stato meglio perché le ferite sanguinavano continuamente tanto che dopo poche ore sono tornata al Pronto soccorso di Chioggia dove mi hanno medicata di nuovo».

La donna, dopo l’attesa vana al Pronto soccorso e dopo aver scoperto che il cellulare indicato risultava inesistente, si è rivolta ai carabinieri dove ha sporto denuncia.

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«Se qualcuno ha visto qualcosa mi aiuti a rintracciare questi signori», spiega la donna, «c’erano persone sedute al bar e un ragazzo sul pontile che di certo ha visto tutta la scena».

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