Aggredì una vigile, ma ora è in libertà: esplode la rabbia di Zaia
MARCON. «Mi auguro che chi ne ha la potestà rintracci questo personaggio e faccia sì che l’espulsione già decretata diventi immediatamente operativa». Il presidente della Regione, Luca Zaia, è intervenuto sull’episodio di violenza che sta facendo discutere Marcon e avvenuto sabato, quando James Osaro, nigeriano 37enne, ha preso a pugni la vigilessa di Marcon di pattuglia in viale San Marco, mandandola a sbattere contro un a vetrina.
«Un immigrato clandestino colpito da provvedimento di espulsione, aggredisce l’agente della polizia municipale che glielo ha in precedenza notificato, viene condannato a un anno e 9 mesi e, subito rimesso in libertà grazie alle leggi colabrodo di questo Stato inerme, si ripresenta a mendicare nelle strade. Succede in un’Italia che si lascia sbeffeggiare con il suo buonismo ipocrita, le sue norme ipergarantiste, il suo approccio caotico ai problemi dell’immigrazione». Incalza il governatore, «un Paese serio avrebbe preso questo signore e lo avrebbe rispedito a casa senza se e senza ma. Subito, non con un foglio di carta assolutamente inutile che il destinatario getta nel primo cestino. Mi auguro che chi ne ha la potestà faccia sì che diventi operativa l’espulsione, eliminando così un potenziale rischio per la popolazione marconese. Questa storia limite deve suonare come ennesimo allarme per tutta Italia. Si accolga e si assista chi ha davvero bisogno e si respinga chi non ha il diritto di rimanere. Invece accadono storie ai limiti della fantascienza come quella di Marcon».
Ieri il sindaco Andra Follini e il comandate dei vigili, Claudio Rubini, hanno ricevuto Andrea Tozzato, il cittadino marconese che sabato scorso, grazie al suo intervento in aiuto dell’agente, ha scongiurato che la situazione degenerasse. «Ho espresso il grazie a nome della comunità ad un uomo il cui intervento è stato fondamentale perché la situazione non divenisse tragica. Un esempio per tutti di un grande senso civico», ha commentato Follini. «Non sento di aver fatto nulla di eccezionale», ha detto Tozzato, «ho agito d’istinto per aiutare l’agente in difficoltà». Durante la piccola cerimonia in municipio Tozzato, ex giocatore di rugby, è stato messo in contatto telefonico con l’agente convalescente e non è mancata un po’ di commozione.
«Continuiamo a lavorare perché la faccenda non si chiuda qui», continua Follini, «perché non è possibile che un operatore di polizia venga picchiata e tutto sia come se nulla fosse successo. Le persone oneste non possono accettare questo. E, si badi bene, non credo affatto che si sia di fronte a una magistratura troppo morbida, tutt’altro. Il magistrato ha applicato correttamente la legge, che è troppo permissiva. In questo senso ho chiesto l’intervento di alcuni parlamentari: stiamo confermando l’immagine di uno Stato che non tutela i propri operatori e questo non è accettabile».
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