Agenzia fallita, travolti gli albergatori di Jesolo
JESOLO. Fallimento dell’agenzia turistica Gartour, l’onda lunga da Roma travolge anche Jesolo. Il portale turistico specializzato nel convogliare in Italia il turismo russo, e anche quello cinese, ha affrontato seri problemi finanziari nei mesi scorsi tanto che oggi si parla di un buco di 12 milioni di euro.
A farne le spese, in Italia e in Veneto, le città che più hanno lavorato con il turismo russo. E Jesolo è al primo posto, assieme a località come Cortina, Verona, seguita poi da Abano e Venezia. Ma proprio a Jesolo si parla di danni economici alle strutture ricettive che arrivano fino a un milione e centomila euro, con alberghi che avrebbero scoperti fino a 400 mila euro. In tutto sono rimaste coinvolte una ventina di strutture ricettive di tutto rispetto che adesso non temono di arrivare fino in fondo nella loro battaglia legale e non si accontentano del concordato, ma vogliono i loro soldi fino all’ultimo centesimo con un’istanza di fallimento molto chiara e dettagliata.
Difficoltà finanziarie e problemi di liquidità per Gartour si erano evidenziati ormai da diversi mesi e hanno messo in crisi uno dei principali tour operator che promuovono il prodotto Italia all’estero. Gartour è un operatore romano specializzato sull’incoming dalla Cina e appunto dalla Russia. E ha sofferto in particolare la crisi di quest’ultimo mercato, dopo guerre e tensioni oltrecortina che hanno bloccato la domanda un tempo florida. Per questo l’azienda aveva richiesto il concordato preventivo, con la possibilità di continuare l’attività e cederla a un soggetto terzo, oppure la liquidazione del patrimonio per soddisfare i creditori ed evitare almeno il fallimento. E su questa seconda ipotesi stanno ora puntando gli operatori di Jesolo loro malgrado coinvolti che non hanno perso tempo e hanno fatto tempestivamente le loro mosse.
Da Roma non sono giunte notizie rassicuranti, almeno finora. Il presidente di Federalberghi Veneto, Marco Michielli, si è subito diretto nella capitale alla plancia di comando della federazione nazionale, come hanno fatto anche alcuni albergatori di Jesolo assieme al presidente Aja, Alessandro Rizzante, che ha sempre mantenuto i contatti con gli iscritti e inviato una circolare specifica sulla questione per conoscere le tensioni. Rizzante, a nome degli albergatori jesolani, ha subito segnalato la questione a Roma sollecitando un intervento.
«In questa vicenda della Gartour», spiega il presidente degli albergatori veneti Michielli, «sono coinvolte varie regioni d’Italia. Jesolo ha lavorato molto bene mantenendo la calma, contattando gli iscritti. La nostra linea in ogni caso è di non agire in ordine sparso, ma tutti uniti in modo tale da muoversi con una sola e forte azione legale senza disperdere le energie oltre che le risorse. Ricordiamo che se fallisce un’impresa ci sono dei beni, ma nel caso di un operatore turistico bisogna vedere e tutte le certezze vacillano rendendo le cose ancora più difficili. Anche in questo caso l’unione fa la forza per tutelare i nostri operatori ed essere compatti come Jesolo stessa ha chiesto sollecitando subito i vertici di Roma alle prime avvisaglie di quello che sembrava un fallimento annunciato».
Insomma una brutta tegola si è abbattuta sugli albergatori jesolani alla vigilia delle festività di fine anno, che non si vedono corrispondere i soldi, oltre un milione di euro, per i servizi svolti per la Gartour. Una crisi pesante dovuta agli scenari internazionali e ai rapporti diventati difficili con la Russia.
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