Agente aggredito in carcere da un detenuto

Ferite al volto e occhiali rotti. La denuncia di Carrano (Uil Polizia): «Situazione sempre più difficile»
BOLLIS INTERPRESS VENEZIA 13.01.2009.- CARCERI SANTA MARIA MAGGIORE.
BOLLIS INTERPRESS VENEZIA 13.01.2009.- CARCERI SANTA MARIA MAGGIORE.

«È ora che la classe politica e i vertici dell’amministrazione penitenziaria, prendano piena contezza della grave situazione che investe gli istituti penitenziari e in particolare Santa Maria Maggiore». La denuncia è di Umberto Carrano, segretario provinciale del sindacato Uil Pa Polizia penitenziaria di Venezia. Carrano denuncia l’ennesima violenza dentro la Casa Circondariale di Venezia che vede come vittima un agente in servizio. Il fatto è avvenuto ieri mattina.

«Nel corso di una normale attività di polizia, un detenuto italiano già conosciuto per diversi episodi di aggressioni commessi ai danni della polizia penitenziaria, aggrediva un agente in servizio». Un’aggressione per «futili motivi dovuti a delle richieste non concesse dovute alla sua posizione detentiva», dice Carrano: «Il detenuto si scagliava e aggrediva violentemente al volto un agente procurandogli ecchimosi, escoriazioni e la completa rottura degli occhiali da vista». Il poliziotto, aggredito, e ferito al volto, è stato soccorso e medicato presso l’ infermeria dell’ istituto.

«Purtroppo, ancora una volta, siamo costretti a registrare una violenta aggressione contro il personale di polizia. Ribadiamo», dice Carrano, «la grande preoccupazione per la recrudescenza di tali atti». E il sindacalista punta il dito sulla situazione di Santa Maria Maggiore che «per le problematiche legate alla posizione logistica dell’istituto, ambienti e spazi strutturali non idonei, e la grave carenza di personale di polizia penitenziaria più volte denunciato dalla Uil Pa non deve continuare a gestire detenuti facinorosi e con particolari patologie. Non si può più accettare questa situazione».

Il sindacato della Uil Pa confida quindi in un intervento dei vertici dell’amministrazione penitenziaria e intanto esprime solidarietà al «collega ferito, augurandogli una pronta guarigione». (m.ch.)

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