Affonda in canoa, si salva a nuoto
CAVALLINO. Affonda in canoa a 500 metri dalla battigia per poi naufragare, raggiungendo a nuoto la spiaggia di Cavallino-Treporti. Protagonista di questa disavventura un sedicenne residente sul litorale che l’altra sera alle 20.30, preso dalla disperazione per la canoa che imbarcava acqua, ha chiamato col cellulare la sala operativa dell’ufficio circondariale marittimo di Jesolo e Cavallino-Treporti coordinata dal tenente di vascello Stefano Rotolo, riuscendo solo a comunicare la distanza approssimativa dalla costa e che si trovava di fronte al faro di Piave Vecchia.
«La comunicazione telefonica», confermano dalla capitaneria, «mentre la canoa era oramai quasi completamente affondata purtroppo si è interrotta quasi subito, non permettendo di apprezzare alcuni elementi fondamentali per assicurare la corretta riuscita delle operazioni di soccorso».
Ma il personale della guardia costiera non è perso d’animo e ha fatto scattare immediatamente le operazioni di ricerca in mare, imbarcandosi su un’unità navale in uscita dal porto, mentre una pattuglia si avviava via terra lungo la battigia per la perlustrazione della spiaggia. La Capitaneria di Porto di Venezia, che coordinava le ricerche, ha inoltre ordinato alla propria motovedetta “Search and Rescue” di dirigersi sullo specchio di mare di fronte al faro, impiegando anche un elicottero per compiere una perlustrazione aerea.
Dopo quasi un’ora di ricerche, rese ancora più angosciose dall’arrivo dei familiari del sedicenne sulla darsena dalla quale era partito in canoa, è giunta la segnalazione del naufragio del sedicenne sulla riva di Cavallino-Treporti. Era sano e salvo, seppure comprensibilmente infreddolito. Era arrivato in spiaggia raggiungendola a nuoto, aiutato dalla corrente. Il sedicenne è stato riscaldato, i familiari hanno potuto subito riabbracciarlo mettendo fine così alla brutta avventura.
Francesco Macaluso
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