Aeroporto, meno posti auto Il P5 solo per gli operatori
Cambia destinazione d’uso il parcheggio più volte finito nell’occhio del ciclone Una volta esaurite le prenotazioni già effettuate, i 1100 posti saranno riservati

parcheggio P5 all'aeroporto Marco Polo di Venezia
I millecento posti del parcheggio P5 – si accede dalla stradina interna parallela alla Triestina – cambiano destinazione d’uso e, a partire dai prossimi giorni, sarà destinato agli operatori aeroportuali.
Chi ha già prenotato il posto per le prossime settimane potrà continuare a farlo, ma una volta esaurite le prenotazioni il parcheggio resterà appunto a servizio degli operatori aeroportuali.
Una decisione che pare presa per una razionalizzazione interna degli spazi destinati alla sosta. Il P5 è un parcheggio da tempo nell’occhio del ciclone e per il quale – nonostante l’uso sia consentito dalla legge – non è ancora stato concluso il collaudo, che spetta all’Enac. Il P5 è nell’occhio del ciclone perché sotto quel terreno potrebbero esserci elementi inquinanti.
È arrivato a conclusione proprio nei giorni scorsi il processo ai vertici della società Mestrinaro di Zero Branco, accusati di traffico di rifiuti pericolosi. Il tribunale a Treviso ha condannato a due anni i fratelli Mestrinaro, Lino e Sandro gestori della ditta, mentre sono stati assolti per non aver commesso il fatto Italo Battistella, responsabile della sicurezza della ditta, Maurizio Girolami, referente della società Intesa Tre, e l’amministratore dell’Adriatica Strade, Loris Guidolin di Castelfranco, entrambi perché i fatti non sussistono.
Erano tutti accusati di traffico di rifiuti pericolosi. Il giudice ha anche rigettato l’istanza di confisca dell’impianto, oggetto di sequestro preventivo nel marzo 2013. Secondo la Procura, nell’azienda di Zero Branco arrivavano rifiuti inquinanti conferiti dalle imprese edili.
La Mestrinaro avrebbe dovuto trattarli per renderli inerti: in realtà, secondo gli inquirenti, i materiali non sarebbero stati sottoposti a “bonifica”, ma mescolati a calce e cemento e rivenduti così com’erano.
Il materiale veniva poi utilizzato nei cantieri come base per strutture di ogni tipo: strade e parcheggi lastricati di rifiuti pericolosi, dalla terza corsia dell’A4 fino al parcheggio P5 dell’aeroporto Marco Polo, impregnati di arsenico, nichel e cromo da 2 a 6 volte i valori limite.
Durante il processo la Save si era anche costituita parte civile. Sul fronte politico è la deputata Arianna Spessotto (Movimento Cinque stelle) a essersi maggiormente interessata del caso: in questi giorni torna a chiedersi quanto si debba ancora aspettare per il collaudo del parcheggio.
(f.fur.)
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