Aeroporto, handler senza regole rischio scioperi e meno sicurezza

Arriva la stagione estiva ma Gh, Wfs e Aviapartner non si mettono d’accordo sulla “clausola sociale” Concorrenza al ribasso e via vai di precari nello scalo: appello dei sindacati alla Prefettura
Di Gianni Favarato

TESSERA. L’aeroporto Marco Polo, in piena attività per l’inizio della stagione con più voli internazionali, rischia nuovi scioperi dei dipendenti degli handler (servizi di terra) con conseguenti disagi per i passeggeri e problemi in più per garantire la sicurezza dello scalo in tempi sempre più difficili per la minaccia terroristica, arrivata anche negli aeroporti con i tragici fatti di Bruxelles. I sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl hanno deciso di avviare la “procedura di raffeddamento” in Prefettura a Venezia dopo l’inutile attesa dell’invocato accordo tra le tre società di handler - Gh Venezia, Wfs Italia, ex Ata, e Aviapartner - per garantire la clausola sociale quando si presentano i cambi del contratto di servizio con le compagnie aeree che comportano passaggi di lavoratori tra un handler e l’altro.

Tutto ciò in una fase molto delicata per il Marco Polo, interessato dai lavori di ampliamento, dalle misure di sicurezza per l’allarme terrorismo, dall’incremento dei voli giornalieri per l’avvio della stagione estiva e dal prossimo cambio di contratto di importanti compagnie aeree con gli handler del Marco Polo. Il rischio è di nuovi tagli di posti di lavoro a tempo indeterminato, con un ulteriore aumento dei rapporti di lavoro a tempo determinato e un’ulteriore flessibilità che porterà inevitabilmente a scioperi e protesta che, com’è già sucesso, portano alla cancellazione o al dirottamento in altri scali di decine di voli.

Tra maggio e giugno prossimi è previsto il passaggio del contratto per i servizi di terra (bagagli, check in e movimentazione aerei in rampa) di tre importanti compagnie (British, Iberia e Aer Lingus) e - in assenza ancora di un accordo sulle regole della clausola sociale per i passaggi di personale da un hanlder e l’altro - i sindacati temono nuovi tagli, con il ricorso alla mobilità e alla cassa integrazione. «I tre handler del Marco Polo», sottolinea Ivano Traverso della Fit-Cisl, «nonostante le nostre insistenze, non vogliono trovare un accordo che metta fine alla guerra in corso tra loro da anni, a colpi di tagli dei posti di lavoro stabili, precarizzazione e bilanci sempre più in rosso per una concorrenza che non accetta le regole della clausola sociale ed è ormai è all’insegna non del maggior guadagno, ma della minima perdita. Per questo siamo costretti a chiedere l’intervento del prefetto e chiediamo, ancora una volta, anche a Save Spa e all’Enac di fare la loro parte per mettere fine a questa spiacevole situazione».

Alessandro Niero della FIlt-Cgil osserva, che c’è una «minore sicurezza dello scalo e dei voli a causa della flessibilità sempre più fuori controllo nella gestione delle maestranze da parte degli handler che non rispettano la clausola sociale e utilizzano sempre più assunzioni stagionali con un via vai di centinaia di lavoratori nello scalo che non sempre avviene con tutte le garanzie di sicurezza. Alcuni mesi fa abbiamo appurato che un lavoratore aveva dei gravi precedenti penali che nessuno aveva mai preso in esame, controllando il casellario giudiziario, prima di concedergli l’autorizzazione, ovvero il pass, per lavorare in aeroporto».

Il pass ai lavoratori dell’aeroporto lo concede Save spa - che gestisce anche la sicurezza ai “gate” d’imbarco - ma solo dopo l’autorizzazione di Enac.

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