Aereo sfiora il faro: pilota multato
JESOLO. Ha sorvolato i cieli limpidi tra Jesolo e Cavallino Treporti, volando talmente basso da sfiorare il faro sopra la capitaneria di porto. Una bravata che costerà cara a un pilota austriaco a bordo di un velivolo biplano. La sua era una bella gita aerea sul litorale, suggestiva avventura in volo. Forse ha pensato che in Italia fosse permesso tutto, anche volare a un palmo di naso dai militari della capitaneria, oltre a mettere a rischi la vita di migliaia di persone che si trovavano in spiaggia sotto il velivolo.
Così ha abbassato la cloche ed è sceso velocemente per poi riprendere quota dopo aver attraversato il cielo blu con le poche nubi dei giorni scorsi. È sceso talmente basso che ha sfiorato proprio il faro di Jesolo, sede dell'ufficio circondariale marittimo del lido.
I militari in servizio hanno sentito i vetri vibrare, il rumore dell'elica vicinissimo. Si sono alzati quasi per istinto dalle sedie e hanno osservato attentamente dalle finestre cosa stesse accadendo all'esterno di tanto grave. Hanno allora avviato le procedure di emergenza, in collaborazione con la torre di controllo dell'aereporto Marco Polo di Venezia. Con il radar hanno esaminato attentamente lo spazio aereo e identificato il velivolo che batteva bandiera austriaca.
Una volta in possesso di tutti i dati necessari, hanno così rintracciato il pilota austriaco che è stato sanzionato con una multa da 1032 euro previste dall'ordinanza sulla sicurezza balneare del Comune di Cavallino Treporti, giurisdizionalmente interessato dall'infrazione commessa con tanta leggerezza. Il comandante dell'ufficio marittimo, guardia costiera di Jesolo, tenente di vascello Stefano Rotolo, ha evidenziato l'importanza di tutelare sempre le migliaia di persone che si trovano sulla spiaggia per evitare tragici incidenti che si sono verificati in passato anche a causa di certe leggerezze commesse da persone che non si rendevano conto di quello che stavano facendo. Cirocostanze che si verificano nei cieli come in mare. Non di rado vengono infatti sanzionati proprietari di imbarcazioni da diporto che, con i motori accesi, si avvicinano a riva.
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