Aereo esce di pista e prende fuoco: ma è solo un'esercitazione

TESSERA. Panico, fiamme, un aereo fuori pista (quello di Volotea) e decine di feriti da stabilizzare per evitare che l'incidente si trasformi in strage e, si sa, quando ci sono vite in gioco anche i millesimi di secondo fanno la differenza. Non è una scena del film "Passenger 57. Terrore ad alta quota" e neanche siamo al cinema.
La cornice del crash aereo è l'aeroporto Marco Polo di Venezia, al lavoro centinaia di persone mobilitate per soccorrere i feriti, creare postazioni di primo intervento, montare tende, tenere alla larga giornalisti affamati di scoop e dare notizie col contagocce ai parenti accorsi nel frattempo. Per fortuna niente di tutto questo è successo sul serio, anche se per chi ha partecipato all'esercitazione che si è svolta tra la notte di mercoledì e giovedì all'aeroporto Marco Polo di Venezia, la scena che si è presentata sotto gli occhi era talmente verosimile da sembrare reale. Incidenti aerei nello scalo veneziano non ce ne sono mai stati, se non un episodio legato ad un aereo militare, ma è proprio quando tutto va bene, che bisogna sempre essere pronti al peggio e soprattutto mai abbassare la guardia.
La simulazione di mercoledì notte, è servita proprio a questo, oltre ad essere prevista dalla normativa in vigore per testare tutte le procedure emergenziali ad ampio spettro. Da due anni non veniva messo in scena un incidente aereo di questo calibro. In campo forze dell'ordine, vigili del fuoco, operatori sanitari, volontari, croce rossa, croce verde, reparti specializzati, sotto la regia dell'Enac e del gestore aeroportuale Save. Volotea ha messo a disposizione aereo ed equipaggio. Nella simulazione sono stati coinvolti 100 figuranti, come ha spiegato la direttrice dell'Enac, Roberta Carli, tutti volontari, X
Sul posto svegliati in mezzo alla notte personale, capi scalo, dirigenti, la direttrice Enac prende posto nella Sala operativa di emergenza. Un dispiegamento di forze ingente: sono stati provati tutti i sistemi di allertamento del caso, così come il salvataggio e i soccorsi, le tecniche, le comunicazioni radio, gli operatori del Suem hanno avuto la possibilità di testare sul campo la qualità e la stabilità dell'innovativo sistema radio Tetra. Ogni mossa è stata trascritta, documentata, ogni tempistica registrata e cronometrata.
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