Aereo “colpito” da laser mentre sorvola Chioggia
TESSERA. Ancora un aereo in arrivo al Marco Polo disturbato da un raggio laser originato da terra da sconsiderati. È successo giovedì scorso. A segnalarlo all’Enac è stato il pilota del volo “Crotone-Venezia” della compagnia Volotea, in arrivo a Venezia alle 14.25. Il raggio laser ha disturbato il pilota quando l’aereo era in corrispondenza di Chioggia. La segnalazione è stata poi inviata anche alla polizia di frontiera in servizio al Marco Polo e alla Digos della Questura lagunare. Allertati anche i poliziotti del commissariato di Chioggia per cercare eventuali responsabili. Non ci sono state conseguenze per il pilota e tantomeno per i passeggeri. L’aereo è atterrato regolarmente.
I raggi laser che abbagliano i piloti in atterraggio al Marco Polo stanno creando allarme. L'Enac - l'ente nazionale dell'aviazione civile - le chiama interferenze laser e tiene il conto, mese dopo mese, delle denunce dei piloti. Sono stati venti, nel corso del 2012, gli episodi segnalati dai piloti e registrati dall'Enac. L'anno precedente erano stati appena quattro. Il problema, ovviamente, non riguarda solo lo scalo di Tessera, ma tutti gli aeroporti d'Italia. Nel 2011 i casi registrati negli scali della penisola erano stati 332, l'anno scorso il numero è salito a 419, vale a dire il 26% in più. Venezia è al decimo posto in classifica per numero di segnalazioni. La gran parte “colpisce” i piloti quando sorvolano la zona di Marghera. I piloti cominciano a preoccuparsi. «Perché se è vero che in alcuni casi i laser possono essere riconducibili alle luci di discoteche o locali notturni, è molto più probabile che la stragrande maggioranza delle interferenze siano riconducibili a comportamenti criminali di chi si diverte a direzionare i puntatori laser verso gli aerei», ha spiegato, più volte, Fabio Peppucci, comandante e direttore tecnico dell'Anpac, l'associazione nazionale piloti dell'aviazione commerciale.
Le segnalazioni dei piloti passano per la torre di controllo, l'Enac e poi alla polizia di frontiera e alla Digos, che ha ben presente il problema. I piloti segnalano gli episodi anche ai responsabili della propria compagnia di volo.
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