Adunata di Pordenone alpini veneziani alla carica

L’immensa sfilata davanti ad oltre 400 mila spettatori che durerà 14 ore Il passaggio dei “nostri” atteso per le 17.30. Presente anche il premier Renzi
Di Giovanni Monforte

PORDENONE. È la grande giornata degli alpini. In una Pordenone che sarà invasa da almeno 400 mila persone, si concluderà oggi l’ottantasettesima adunata nazionale degli alpini. Sarà la giornata dell’immensa sfilata che per quasi 14 ore colorerà le vie della città friulana, con 80 mila “penne nere” che marceranno tra due ali di folla.

A Pordenone è atteso anche uno spettatore d’eccezione: il premier Matteo Renzi. Dal Veneziano saranno circa duecento gli alpini delle varie sezioni provinciali che parteciperanno al corteo. L’inizio dello sfilamento è previsto per le 9 del mattino, ma le “penne nere” veneziane dovranno attendere a lungo prima che arrivi il loro turno. Secondo il programma ufficiale diffuso dagli organizzatori, i nostri alpini sono stati inseriti nel sesto settore della sfilata, che dovrebbe prendere il via intorno alle 17.30 da via del Troi e piazzale San Lorenzo, dove è stato fissato il punto di ammassamento. L’orario di partenza però potrebbe anche slittare. Sarà comunque il vero e proprio “cuore” del corteo, il settore più grosso aperto dalle sezioni di Bolzano e Trento per proseguire con l’enorme drappello veneto, di cui fanno parte anche gli alpini veneziani.

Dopo di loro sfileranno solo le sezioni friulane, con la chiusura affidata da tradizione alla sezione ospitante di Pordenone, seguita dal gonfalone della città de L’Aquila, che raccoglierà il testimone in vista dell’Adunata 2015.

Da segnalare che molti alpini sfileranno con appuntata al petto o sul cappello una coccarda gialla, per ricordare i due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che si trovano ancora agli arresti in India. Oltre duemila i fiocchetti gialli distribuiti. L’iniziativa, già proposta in occasione dell’adunata di Piacenza, sarà accompagnata da uno striscione che verrà esibito durante la sfilata. Ieri, intanto, per gli alpini già arrivati a Pordenone è stata una giornata molto intensa, apertasi con l’incontro con le delegazioni dell’Associazione nazionale alpini (Ana) all’estero. Particolarmente suggestivo è stato il momento del lancio dei paracadutisti allo stadio Bottecchia. Da oltre 1.200 metri di altezza, nei quattro lanci previsti, sono scesi a terra al centro del campo complessivamente venti paracadutisti provenienti da diverse zone d'Italia. Con loro hanno portato un tricolore di oltre 150 metri quadrati. Suggestivo il canopy, lancio a quattro con paracadutisti sovrapposti fino ad una ventina di metri da terra per poi dividersi e quindi atterrare separatamente sul rettangolo di gioco. Infine un paracadutista ha disegnato in cielo alcune scie tricolori. Nel pomeriggio le manifestazioni sono proseguite con la messa in suffragio degli alpini Caduti, celebrata dall’Ordinario militare e concelebrata dal vescovo della Diocesi di Concordia-Pordenone, monsignor Giuseppe Pellegrini.

La giornata si è conclusa poi nel tardo pomeriggio con il saluto ufficiale di apertura, mentre in serata è stato un tripudio di concerti di cori e fanfare in tutte le vie della città, ma anche nei Comuni vicini. Un’atmosfera di festa che ha contagiato anche i Comuni a cavallo tra Veneto e Friuli, in cui molte vie sono da giorni già bardate con i gagliardetti tricolore in onore degli amati alpini.

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