«Adottati da coppia gay? Meglio dell’orfanotrofio»

Carlotta, 14 anni, studentessa del liceo Foscarini è intervenuta alla radio nella trasmissione “La Zanzara” dopo aver chiesto il permesso al padre
INTERPRESS- LICEO MARCO FOSCARINI. ESTERNO.-
INTERPRESS- LICEO MARCO FOSCARINI. ESTERNO.-

VENEZIA. «Trovo giusto che i figli piuttosto che rimangano in un orfanotrofio, privi del calore di una famiglia, vengano adottati da una coppia gay o lesbica. Lo penso anche per una mia futura figlia». Sull’argomento Carlotta, adolescente che frequenta in centro storico il primo anno del liceo europeo Foscarini, ha le idee chiare che ha voluto esprimere in diretta radio.

Lo scorso mercoledì mentre torna a casa da scuola, accompagnata in automobile dal padre, ascolta “La Zanzara”, trasmissione in onda su Radio 24 dal lunedì al venerdì alle 18.30. Il dibattito verte sulla proposta di legge sulle unioni civili e la stepchild adoption (adozione del figliastro).

Carlotta vuole dire la sua, convinta che molti ragazzi la pensino come lei. «È un argomento che mi sta molto a cuore» racconta «Ho tanti amici gay minorenni, coetanei e non. So quello che hanno passato e so che per loro è una sofferenza essere innamorati di un ragazzo dello stesso sesso e non è facile nell’ambito dei propri genitori e delle persone che li circondano. Non tollero che vengano giudicati, hanno gli stessi diritti di tutti. Non ha senso nel ventunesimo secolo dove sono stati fatti tanti progressi, ma in questo campo le idee sono ancora chiuse».

Carlotta ne parla con il padre, un rapporto familiare bellissimo il loro, poi gli chiede il consenso di intervenire per dire la sua. Lui l’appoggia in pieno. «Mi ha detto», racconta Carlotta, «se questo è il tuo sentire esponilo».

L’adolescente, 14 anni, rappresenta la nuova generazione. «Perciò», aggiunge, «era importante. Un conto è l’opinione di un quarantenne e un conto è quella di chi ha appena iniziato a vedere la vita. Le idee di chiunque ha la nostra età sono speciali». Al liceo ne parlano, anche in famiglia. C’è chi appoggia Carlotta.

Gli studenti si soffermano soprattutto a sottolineare l’educazione impartita dai genitori. Dicono: «È importante la tolleranza, l’apertura mentale e non avere pregiudizi altrimenti si regredisce culturalmente etichettando persone. In molti Paesi europei tutto ciò è superato. L’Italia è emergente in vari settori, su questo deve migliorare per dare basi di uguaglianza».

C’è chi invece ha un’altra opinione: «D’accordo per i matrimoni, i diritti, le pensioni, non per l’adozione dei figli. Se il bambino è nato da un uomo e da una donna, deve essere cresciuto da un uomo e una donna».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia