Adolescenti sette giorni senza cellulare: in premio la gita a Gardaland

Riconsegnati gli smartphone ai ragazzi delle medie di Vigonza che hanno superato la sfida. Per alcuni è stata dura, altri hanno scoperto di cavarsela anche restando “offline”

VIGONZA. Sono stati resi i telefonini ai 39 studenti della scuola media “Don Lorenzo Milani” e ai colleghi di Codiverno che avevano raccolto la provocazione del sindaco Nunzio Tacchetto di non usarli per una settimana.

«La prova è stata superata», ha detto il sindaco ringraziando gli studenti e i docenti che hanno permesso il particolare test. «Chi ha aderito avrà la ricompensa pattuita e a settembre andrà in gita a Gardaland, il Comune contribuirà con 500 euro. Il nostro piccolo esperimento ha avuto una certa risonanza». Tacchetto è stato ospite di Barbara d'Urso a Pomeriggio 5 sulla rete ammiraglia di Mediaset, inserito nel servizio "L'Italia dei divieti" che ha visto alcuni sindaci presentare i loro provvedimenti.

Alla proposta di Tacchetto di consegnare il cellulare al Comune in cambio di una gita, avevano aderito 39 studenti su 382 della sede di Vigonza e 19 su 141 della succursale di Codiverno. «Sembra però che qualcuno, con la complicità dei genitori, abbia fatto il furbo e perciò coloro che non hanno rispettato il patto non potranno usufruire del premio», ha messo in chiaro il sindaco, «a meno che non riconoscano di aver sbagliato, dicendomelo anche in forma privata». C'è stato un piccolo giallo sul numero dei ragazzi, 5, che avrebbero usato il telefonino nei giorni di astinenza. In realtà il numero si è subito ridimensionato a 3 in quanto due ragazzi avevano depositato il loro cellulare lasciandolo in silenzioso.

Top secret il modo in cui il Comune ha messo sotto controllo gli studenti privati del telefonino e sull'effettivo riscontro. «I risultati su chi ha usato il cellulare sono non univoci», rivela Tacchetto, «due gli scagionati, per coloro su cui sussiste un dubbio chiamerò i genitori e vedremo cosa fare». Insomma, resta una piccola incertezza sul fatto che i risultati siano assolutamente veritieri. Ma il dato è che per lo meno la trovata ha fatto discutere.

Alla “Don Milani” sono state fatte due ore di lezione su pregi e difetti degli strumenti tecnologici riassumendo le varie idee su un cartellone che i ragazzi hanno realizzato. «Non ho usato il pc di casa», si è affrettato a dire Edoardo, «né il cellulare di mamma e papà. Le comunicazioni importanti, che riguardavano lo sport o altro, me le dicevano i miei genitori. Nessun contatto però con i gruppi. Se hai preso un impegno, resta». Sentito la mancanza? «Per niente», dice ancora, «sono stato molto fuori con gli amici grazie alle belle giornate». Tre i ragazzi che invece hanno patito la mancanza del telefonino: Per me è stata durissima, ha detto uno di loro al sindaco, ma sono sopravvissuto. Matilde afferma di non averne risentito: «Mi sono divertita comunque. I miei controllavano che non usassi il loro telefonino. Un giorno papà si è arrabbiato perché mi ha sorpreso con il cellulare in mano, in realtà lo avevo preso per darlo alla mamma che doveva chiedere i compiti».

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