Addio bisturi a Mirano la chirurgia è non invasiva

Il 70 per cento delle operazioni, anche d’urgenza, è effettuato in laparoscopia «Con le microvideocamere capiamo prima e meglio come e dove intervenire»
Di Filippo De Gaspari

MIRANO. A Mirano non si usa quasi più il bisturi. Ai chirurghi dell’ospedale basta ormai una sonda e un monitor per operare i pazienti: laparoscopia e tecniche mininvasive sempre più protagoniste in sala operatoria, tanto che da qualche giorno una delle tre sale dell’unità complessa di Chirurgia generale è interamente dedicata a questo tipo di interventi. Il reparto miranese si conferma così all’avanguardia per le tecniche operatorie che non prevedono incisioni.

«Negli ultimi anni», spiega il primario Pierpaolo Da Pian, «le tecniche chirurgiche si sono modificate, sostituendo ai tradizionali interventi a cielo aperto, le tecniche mininvasive, ovvero la cosiddetta chirurgia laparoscopica». A Mirano su circa 700 interventi di chirurgia addominale, circa il 70% viene ormai eseguito con questo metodo e più del 90% per patologie maligne e benigne del colon-retto e per calcolosi della colecisti.

«È una tecnica che ormai è usata anche in urgenza», confermano i chirurghi Corrado Da Lio ed Ermanno Tiso, «soprattutto in caso di diverticoliti acute, colecistiti, appendiciti». «In caso di interventi urgenti addominali», continua Da Pian, «la tecnica laparoscopica consente un’esplorazione completa della cavità addominale, permettendo una diagnosi accurata e un trattamento mirato. Prima, per fare un esempio pratico, poteva arrivare in sala operatoria una donna con diagnosi preoperatoria di appendicite acuta e alla laparotomia (cioè l’incisione chirurgica classica) si scopriva che invece si trattava di una patologia ginecologica. Oggi grazie alla possibilità di effettuare un’esplorazione completa della cavità addominale con videocamera, è possibile definire la diagnosi, intervenire in maniera selettiva e nella maggior parte dei casi concludere l’intervento con tecnica mininvasiva». La chirurgia laparoscopica e video-assistita offre tra l’altro una serie di vantaggi per il paziente: la riduzione del dolore post-operatorio e dello stress chirurgico. Inoltre il paziente è in grado di muoversi già poche ore dopo l’intervento, con la riduzione delle complicanze respiratorie e cardiocircolatorie. Si torna a mangiare prima, riducendo i disagi tipici della degenza. «Investire sulle professionalità», sottolinea il direttore generale dell’Asl 13 Giuseppe Dal Ben, «vuol dire avere medici sempre aggiornati sulle novità diagnostico-terapeutiche e anche sulle nuove tecnologie: un binomio vincente per garantire una sanità di eccellenza».

Filippo De Gaspari

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