Addio all’ospedale di comunità
NOALE. Investimenti e assunzioni in fumo, letti e strumenti nuovi di zecca che, forse, non saranno neppure usati. Così la casa di riposo Relaxxi di Noale, assieme ad altre strutture del territorio, ricorreranno al Tar, con tanto di richiesta danni, contro la delibera approvata dalla giunta veneta il 23 dicembre 2016 dove si congelano gli accreditamenti dei centri diurni per anziani. E che c’entra la Relaxxi? Semplice, secondo il piano sanitario doveva avere 20 posti che, almeno per ora, resteranno vuoti. Non solo, perché il presidente Mauro Cazzaro parla «di ennesima beffa», dopo che i 40 posti di ospedale di comunità, sempre da insediarsi nella sua struttura di via Ongari ancora mesi fa, sono stati messi in freezer. E il Comune si mette a fianco di Relaxxi, con il sindaco Patrizia Andreotti che chiede a Palazzo Balbi di pensare ai cittadini, di dare loro i servizi necessari.
Per capire la storia, bisogna fare un passo indietro, a giugno 2013 per la precisione, quando a Noale si tagliava il nastro della nuova casa di riposo al posto della Santa Maria dei Battuti dentro l’ospedale. Una struttura all’avanguardia, pensata per ospitare 100-120 persone e dove, secondo le idee della vecchia giunta Michele Celeghin, ci doveva essere proprio la struttura di comunità.
C’erano state polemiche tra favorevoli e contrari, a partire da Andreotti, e due anni fa, prima il Consiglio veneto aveva deciso di spostare i 40 posti nella vecchia casa di riposo, poi nella nuova. Tutto risolto? Macché: in via Ongari non è arrivata una persona.
La storia recente vede il governo regionale decidere per riorganizzazione sanitaria, nasce l’Usl 3 Serenissima con dentro anche la vecchia Usl 13 Mirano-Dolo e, intanto, Noale attende. Nel frattempo, la stessa Relaxxi era stata indicata per ospitare pure i 20 posti del centro diurno e sembrava filare tutto liscio. Sembrava, appunto.
«Sotto l’albero abbiamo trovato una “sorpresa”», si sfoga Cazzaro, «perché sono stati bloccati gli accreditamenti. Cosa significa? Che tutti i soldi spesi sinora valgono zero. Solo per la Relaxxi sono stati stanziati 100 mila euro per ciascuno dei 120 posti. Avevamo in mente di assumere 35-40 persone per l’ospedale di comunità, tutto saltato. Ora pensavamo di inserire in organico 4-5 addetti per il centro diurno e non lo faremo. Abbiamo letti, strumenti, lenzuola chiusi a chiave, neanche toccati. Ma sapete che tra Riviera e Miranese ci sono centinaia di persone in attesa per entrare nelle case di riposo? Lo sapete che a Noale ne ho quasi 200? Sapete che siamo il secondo Paese più vecchio al mondo dopo il Giappone e nel 2040 gli over 65 saranno un terzo degli abitanti di cui la metà di questi avranno più di 75 anni? Mi chiedo se questo significa programmare».
Da qui la desolazione di Cazzaro: «Non so che dire», osserva, «perché la stessa giunta di Luca Zaia aveva tracciato una strada e ora ne prende un’altra. E noi ci eravamo indirizzati per percorrere la prima, così com’era stato deciso».
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